Vivere eco
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Edilizia: un mattone intelligente per la casa del futuro

I mattoni nelle case del futuro, secondo il progetto LIAR, potranno estrarre risorse dalla luce solare e dall’aria, riciclare le acque reflue e generare elettricità.  

I mattoni nelle case del futuro, secondo il progetto LIAR, potranno estrarre risorse dalla luce solare e dall’aria, riciclare le acque reflue e generare elettricità.  

Le abitazioni nel futuro saranno simili a un organismo vivente perché basate su un mattone che estrae risorse dalla luce, dall’aria e dall’acqua. E’ quanto programma LIAR (Living Architecture), un progetto che mette insieme bio-architettura, informatica e ingegneria per creare un mattone intelligente, in grado di generare energia elettrica, depurare le acque reflue e produrre fosfato.

Il progetto LIAR, coordinato dalla Newcastle University con l'aiuto di esperti di altri atenei come i ricercatori dell'Università di Trento, è finanziato con 3,2 milioni di euro nell'ambito del programma Horizon 2020 dell'Unione Europea per la ricerca e l’innovazione.

I mattoni del futuro costituiranno dei "bioreattori", cioè muri viventi che potranno essere controllati digitalmente perché le cellule che compongono le pareti sono capaci di percepire l'ambiente circostante e di reagire di conseguenza.

I mattoni del progetto LIAR sono rivestiti di un particolare biofilm al cui interno sono state inserite celle a combustibile microbiche (Microbial Fuel Cell, MFC), a loro volta ripiene di microrganismi sintetici messi a punto dagli esperti della UWE Bristol in grado di pulire l'acqua, creare nuovi detergenti, recuperare fosfato e generare elettricità. Le MFC percepiscono ciò che le circonda e rispondono con dei meccanismi coordinati digitalmente per creare un’architettura vivente.

Rachel Armstrong, professoressa di architettura sperimentale alla Newcastle University, spiega che i mattoni del progetto LIAR funzionano come una sorta di stomaco di vacca biomeccanico, costituito da diverse camere, ognuna delle quali è capace di processare rifiuti organici per uno obiettivo differente ma sostanzialmente analogo.

Foto Tom's Hardware