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Ispex, il monitoraggio dello smog con lo smartphone

La Ue ha lanciato un progetto per coinvolgere i cittadini nel monitoraggio dello smog delle città in cui vivono.  

La Ue ha lanciato un progetto per coinvolgere i cittadini nel monitoraggio dello smog delle città in cui vivono.  

Basta avere un iPhone 4 o 5 e che ci sia una giornata di sole e chiunque potrà verificare i livelli di inquinamento. Queste le condizioni del progetto Ispex, lanciato dall’Ue per coinvolgere i comuni cittadini nel monitoraggio dello smog ambientale.

Ispex è un piccolo sensore ottico da incastrare davanti alla fotocamera del telefono: grazie all’omonima app, facendo una foto all’aria si possono elaborare dati sulle polveri sottili.

Una volta ritirato il dispositivo in uno dei luoghi convenzionati, si deve montarlo sull’iPhone e provarlo dopo aver scaricato la app corrispondente.

L’obiettivo va rivolto verso l’orizzonte, in uno spazio aperto, tenendo il sole alle spalle e accertandosi che non ci siano nubi. Con il braccio teso si muove lo smartphone, per due volte, lentamente verso l’alto, quindi si seguono passo dopo passo le indicazioni dell’app.

Fotografando l’aria si misurerà quanto l’atmosfera è torbida tramite una piccola fessura: più l’aria è inquinata, più risulta opaca. Le informazioni vengono poi passate a un centro studi europeo che ha il compito di realizzare una mappa dell’inquinamento continentale.

Il monitoraggio dello smog tramite Ispex è stato inaugurato i primi di settembre e proseguirà fino al termine previsto per il 15 ottobre

Il dispositivo può essere ritirato gratuitamente in 4 negozi milanesi e si potrà conservare anche oltre il termine.

L’esperienza Ispex è nata da un progetto europeo (Light 2015) e a Milano è stata supportata dall’associazione Cittadini per l’aria. Oltre al capoluogo meneghino sono otto le città europee coinvolte: Atene, Barcellona, Belgrado, Berlino, Copenaghen, Londra, Manchester e Roma.

Foto www.ecodallecitta.it
 

Tipsby Dea

Un dato preoccupante

Nel 2015, la soglia consentita di Pm10 a Milano, da gennaio ad agosto, era stata superata 46 volte: ben 11 giorni in più rispetto ai 35 consentiti dalle Ue.