Vivere eco
Vivere eco

Come funziona il biologico nel settore delle piante officinali

Scopri come è organizzata la filiera delle piante officinali, dalla coltivazione biologica alla produzione e successiva distribuzione sul mercato.

Scopri come è organizzata la filiera delle piante officinali, dalla coltivazione biologica alla produzione e successiva distribuzione sul mercato.

Le piante officinali sono portatrici di sostanze e principi attivi che vengono usate in molti ambiti da quello farmaceutico al settore alimentare, dalla cosmesi all’alimentazione per animali.

Il mercato mondiale legato alla coltivazione di queste specie botaniche è in costante crescita, basti pensare che nella sola Europa si coltivano e lavorano oltre 450 specie di piante officinali e vanta 200.000 ettari di superfici dedicate.

Non bisogna però credere che il legame tra piante officinali e agricoltura biologica sia un qualcosa di scontato e del tutto naturale: moltissime delle erbe coltivate non sono biologiche.

Fino a qualche anno fa il concetto di naturale era considerato praticamente un sinonimo di biologico e quindi le erbe, essendo naturali, erano ritenute appunto “biologiche” ma la differenza è enorme: i prodotti bio sono regolamentati, garantiti e certificati.

Fortunatamente il fenomeno dell’agricoltura biologica legato alle piante officinali è in costante aumento: lo sviluppo delle coltivazioni biologiche cresce di pari passo all’aumento delle superfici dedicate e al perfezionamento delle tecniche antiparassitarie, di concimazione, raccolta e conservazione.

In Europa il maggior produttore di piante officinali è la Polonia, seguita da Francia e Germania: l’Italia purtroppo si colloca nelle posizioni più basse di questa classifica e quello che coltiva lo esporta all’estero.

Il settore della produzione e lavorazione delle piante officinali è molto complesso e la sua filiera non appare come un’entità lineare ma come una rete di vari operatori con ruoli specifici, in particolare possiamo trovare:

  • le imprese agricole di produttori e raccoglitori
  • i commercianti all’ingrosso
  • i terzisti, ovvero coloro che lavorano i prodotti di altre aziende
  • gli intermediari, esperti conoscitori del settore e che favoriscono gli scambi tra i vari operatori
  • le imprese a ciclo integrato, ovvero dal seme al prodotto finito
  • le aziende commerciali prive di una struttura produttiva perché si occupano solo del prodotto finito e si appoggiano ai terzisti

A chiudere la filiera vi sono poi i punti vendita al dettaglio, cioè le erboristerie, le farmacie, i centri benessere, le cooperative e le associazioni nazionali come l’italiana FIPPO (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali).

Foto © PhotoSG - Fotolia.com

Tipsby Dea

Produzione Italiana

L’Italia produce circa 2000 specie di piante officinali ed è in particolare specializzata nella coltivazione e lavorazione di bergamotto, menta piperita, lavanda, liquirizia, origano, passiflora, coriandolo.