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Deadly Environment: gli attivisti ambientali rischiano la morte

Deadly Environment: l'ultimo rapporto pubblicato da Global Witness ha rilevato la morte di ben147 attivisti ambientali nel 2012. 

Deadly Environment: l'ultimo rapporto pubblicato da Global Witness ha rilevato la morte di ben147 attivisti ambientali nel 2012. 

Difendere l’ambiente può costare la vita: a portare alla luce il massacro silenzioso in cui vengono uccisi gli attivisti ambientali è il rapporto Deadly Environment pubblicato da Global Witness.

In poco più di dieci anni, dal 2002 al 2013, sono stati compiuti nel silenzio quasi generale, circa 908 omicidi di attivisti ambientali in 35 nazioni, ovvero uno ogni quattro giorni.

Nel solo 2012 sono ben 147 le morti tra coloro che lottano in prima linea per difendere l'ambiente e si contano anche 17 casi di persone scomparse, che si presume siano state uccise.

Secondo l’Ong britannica che ha condotto lo studio probabilmente il numero vero è molto più alto, perché è molto difficile riuscire a raccogliere questi dati soprattutto in Africa e in Asia. Ad esempio non sono incluse nel conteggio finale regioni come la Repubblica Centrale Africana, lo Zimbabwe e il Myammar.

Negli ultimi 2 anni il tasso di mortalità tra gli attivisti è salito al ritmo vertiginoso di 2 morti alla settimana: un fenomeno purtroppo in aumento, che va di pari passo con l’inasprimento della guerra per il controllo delle risorse naturali.

Secondo il rapporto di Global Witness, molte delle persone uccise sono semplici cittadini la cui unica colpa è quella di essersi opposta allo sfruttamento indiscriminato del territorio in cui vivono, alla deforestazione, al commercio illegale di legname, al land grabbing, alle perforazioni minerarie, alla costruzione di dighe, alla caccia di frodo di animali protetti e all'accaparramento di acqua potabile.

E’ il Brasile il paese che registra il triste primato di attivisti uccisi con 448 omicidi tra il 2002 e il 2013, seguito dall’Honduras con 109 e dal Perù con 58. In Asia il record è detenuto dalle Filippine con 67 morti, al secondo posto la Thailandia con 16.

Inoltre gli omicidi degli attivisti ambientali sono purtroppo caratterizzati da un elevato tasso di impunità: infatti su 908 omicidi sono solo dieci i killer consegnati alla giustizia.

Come ha affermato Oliver Courtney, dirigente di Global Witness, si tratta di «un quadro allarmante e temiamo che sia solo la punta di un iceberg. Nel mondo si pone troppo poca attenzione a questi episodi».

Foto © paulmz - Fotolia.com

Tipsby Dea

Il report completo

Per scaricare il rapporto completo Deadly Environment clicca qui.