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Scoperto un frutto australiano contro l’Alzheimer

Secondo gli scienziati il Kakadu plum, prugna tipica dell’Australia, ha effetti benefici contro l’Alzheimer oltre ad avere importanti proprietà antiossidanti. 

Secondo gli scienziati il Kakadu plum, prugna tipica dell’Australia, ha effetti benefici contro l’Alzheimer oltre ad avere importanti proprietà antiossidanti. 

Si chiama “Kakadu plum”, è un frutto che cresce nelle regioni nord occidentali dell’Australia ed è dotato di potenti proprietà antiossidanti.

Secondo i ricercatori australiani questa prugna potrebbe fornire un efficace trattamento nella lotta contro il morbo di Alzheimer.

Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza degenerativa invalidante che si presenta prevalentemente in età presenile, anche se può manifestarsi in epoca precedente.

Secondo Ralph Martins, Presidente della Fondazione Ageing and Alzheimer’s Disease della Cowan University, il frutto Kakadu presenta proprietà antiossidanti fino a sette volte maggiori della curcumina, il composto chimico contenuto nella curcuma che al momento viene usato negli studi clinici come trattamento dell’Alzheimer.

La curcumina agisce come una sorta di spazzino dei radicali liberi e da antiossidante: secondo lo studio del 2004 dell'UCLA-Veterans Affairs essa inibisce l'accumulo di beta-amiloide distruttivo nel cervello dei pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer e spezza le placche esistenti connesse con la malattia. Il fatto che il Kakadu abbia proprietà maggiori della curcumina lo rende un composto estremamente importante.

La prugna Kakadu cresce selvatica nelle zone del Northern Territory e del Western Australia, dove viene tranquillamente mangiata dagli abitanti e impiegata nella medicina tradizionale dalla popolazione indigena. La pianta in questione produce potenti antiossidanti come protezione quando l’ambiente circostante diventa molto rigido.

Il composto naturale a base di Terminalia ferdinandiana potrebbe arrivare alla sperimentazione clinica in brevissimo tempo, non prima però che sia stato verificato in laboratorio se è in grado di proteggere i neuroni del cervello dagli agenti tossici, come la beta-amiloide, che uccidono le cellule del cervello.

Per Ralph Martins le analisi scientifiche potrebbero già partire a metà del 2015 e, in caso di successo, si potrebbe decidere di coltivare per scopi medici la Kakadu plum più ampiamente sul territorio australiano.

Nella foto il Kakadu plum

Tipsby Dea

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