Vivere eco
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Bulbo, Grove Labs e City Farm: la coltivazione nelle città del futuro

Coltivare frutta e verdura in casa sembra un sogno, ma potrebbe diventare realtà grazie a Bulbo e a due progetti nati a Boston.

Coltivare frutta e verdura in casa sembra un sogno, ma potrebbe diventare realtà grazie a Bulbo e a due progetti nati a Boston.

Cucinare pomodori, peperoni e fagiolini cogliendoli direttamente dalle piante che crescono nella tua cucina: un sogno che potrebbe presto diventare realtà grazie a Bulbo e al lavoro del Mit di Boston.

Bulbo è una startup bolognese, nata nel 2012 per iniziativa del designer Lorenzo Antonioni e di quattro suoi amici con un'idea da realizzare: applicare la tecnologia usata nelle serre per portare il sole anche in casa.

Ed è così che parte l’obiettivo di una coltivazione domestica usando lampade a Led che sfruttano la luce bianca e le frequenze rosse e blu, cioè quelle assorbite dalle piante durante la fotosintesi.

Si tratta di una tecnica che consente di far crescere, senza inquinamento luminoso, ortaggi alti cinquanta centimetri come insalate, spinaci, pomodori, peperoni, fagiolini , fragole e tutte le piante aromatiche.

Il prezzo delle lampade varia da quelle più piccole che costano circa 150 euro, a quelle più grandi da 300 euro. Si tratta di luci ad alto risparmio energetico la più piccola delle quali consuma appena sette watt, cioè come due televisori in standby.

Con Bulbo ci si pone come obiettivo l’educazione dei cittadini al rispetto della natura, attraverso l'esperienza diretta vedendo nascere e crescere una pianta, che ha bisogno di cure e attenzioni soprattutto per coloro che vivendo in città non hanno idea di cosa significhi la stagionalità degli alimenti o il ritmo naturale che serve per trasformare un seme in un'insalata di pomodori.

Oltre a Bulbo esistono però altre startup che si ripropongono la coltivazione di frutta e verdura nelle case

Ad esempio Al Massachusetts Institute of Technology di Boston sono stati sviluppati il progetto City Farm e il sistema aquaponics. Il primo progetto è stato sviluppato all'interno del Media Lab e ha come obiettivo quello di affiancare agli edifici grandi fattorie verticali.

Il secondo invece è stato messo a punto da Jame Byron e Gabe Blanchet che con la loro compagnia, Grove Labs, hanno ideato un'apparecchiatura capace di allevare pesci e coltivare ortaggi biologici, persino nelle cucine più piccole e buie con la coltivazione idroponica.

Foto © invisiblesk - Fotolia.com

Tipsby Dea

Previsioni future

Secondo una stima delle Nazioni Unite più della metà della popolazione mondiale vive oggi nelle città, una proporzione destinata a crescere del 70% nel 2050 con il conseguente rischio di rimanere senza risorse sufficienti. Dunque la possibilità di coltivare in casa propria frutta e verdura diventa una sfida prioritaria