special

Maternità oggi: lo speciale

PEOPLE: L'ATTUALITA'
PEOPLE: L'ATTUALITA'

Congelamento ovuli: cos'è e come funziona

Quando “l'uomo giusto” tarda ad arrivare, non si può stoppare lo scorrere del tempo, ma prendere qualche provvedimento sì.

Quando “l'uomo giusto” tarda ad arrivare, non si può stoppare lo scorrere del tempo, ma prendere qualche provvedimento sì.

Passano gli anni e il timore che il corpo non sia più in grado di generare inizia a opprimere le donne che desiderano avere un figlio. Al di là del bullismo da orologio biologico, preoccuparsi della possibilità di avere una famiglia è qualcosa che si fa a tutte le età.

Grazie al congelamento degli ovuli si può mettere qualche speranza in cassaforte, in attesa del momento giusto (o dell'uomo giusto). Ecco come funziona.

Il congelamento degli ovuli è una tecnica che esiste da più di trent'anni: la sperimentazione è partita nel 1983 e nel 1986 c'è stato il primo nato. In Italia il primo bambino venuto al mondo grazie a questa tecnica è arrivato molto più tardi, nel 1999 a Bologna.

Una volta congelati, gli ovuli mantengono la stessa capacità riproduttiva che avevano al momento in cui sono stati prelevati: è un'opzione sempre più praticata da donne che per motivi medici o personali devono rinviare una gravidanza. Gli ovociti vengono prelevati con una procedura chiamata pick up: in pratica vengono aspirati con un ago attraverso la vagina, senza effettuare tagli.

L'intervento dura una decina di minuti e va fatto in sala operatoria. Sono 366 i centri nel nostro paese nei quali si può fare il congelamento: 115 sono pubblici, 227 sono privati e 24 sono privati convenzionati.

Successivamente, gli ovociti vengono messi in piccoli contenitori e portati a una temperatura di -196 gradi e conservati in azoto liquido. Lì mantengono le proprietà cellulari inalterate, soprattutto se si usano le nuove tecniche di congelamento ultra rapido, che rendono le percentuali di gravidanza da ovociti congelati praticamente identiche a quelle con ovociti freschi. Con la conservazione lenta, infatti, c'è un rischio maggiore che si formino cristalli di ghiaccio in grado di danneggiare la cellula stessa.

I casi in cui è consigliabile questa pratica sono numerosi e spesso slegati dalla condizione sentimentale di colei che la sceglie. Si può ricorrere al congelamento degli ovuli quando la funzionalità delle ovaie è compromessa, quando si soffre di patologie autoimmuni, in caso di endometriosi, per i cicli di radioterapia o chemioterapia, oltre ovviamente a chi preferisce rinviare la gravidanza per motivi personali (in questo caso si parla anche di «social eggs freezing»). Il costo del congelamento va dai 1500 ai 2000 euro per l'operazione, mentre per la conservazione degli ovociti si spendono circa 250 euro all'anno.