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Intersessualità: le mutilazioni ai bambini italiani

Li chiamano "rimedi" chirurgici inflitti ai nati con caratteristiche sessuali insolite. Ma le testimonianze degli intersessuali rivelano le grandi sofferenze che provocano.

Li chiamano "rimedi" chirurgici inflitti ai nati con caratteristiche sessuali insolite. Ma le testimonianze degli intersessuali rivelano le grandi sofferenze che provocano.

No body is shameful, nessun corpo è brutto o vergognoso. Questo è il motto degli intersessuali di tutto il mondo, persone che hanno subito operazioni chirurgiche di correzione per caratteristiche sessuali insolite.

Davanti alla confusione dei genitori, che magari stringono una bambina il cui corredo genetico è però completamente maschile, i chirurghi consigliano di eseguire operazioni di normalizzazione sessuale. Vengono asportati i caratteri dissonanti e viene ricostruito l'apparato più consono al corredo cromosomico.

Ma gli effetti di tale scelta si vedono negli anni successivi, quando gli intersessuali non riescono ad essere in sintonia con il proprio genere sessuale.

Chi sono gli intersessuali

Gli intersessuali sono persone che hanno subito un intervento di normalizzazione genitale, per armonizzare pene o vagina al proprio corredo cromosomico. Fra gli ultimi casi documentati in Italia, c'è quello di una bambina di Palermo, a cui è stato asportato l'accenno di utero perché i cromosomi avevano deciso che lui era un maschietto.

Foto: Stas Vulkanov/123rf.com

Di intersessualità si parla pochissimo. Sono fragili i bambini o gli adulti intersessuali. Ma sono fragili anche le famiglie coinvolte, spesso travolte dal personale sanitario che suggerisce le operazioni troppo precocemente. La corsa alla correzione di peni troppo piccoli o clitoridi troppo grandi è all'ordine del giorno. Ciò che è fuori norma deve tornare nei ranghi.

I medici sostengono che le operazioni vengono effettuate per evitare rischiose patologie, anche se la correlazione non sono mai state dimostrate. Secondo i dati ripresi da The Vision le persone intersessuali nel mondo sarebbero tra lo 0,05 e l’ 1,7% della popolazione.

Il caso David Reimer

Il protocollo medico prende le mosse dalle ricerche dello psicologo e sessuolo John Money. Lui era convinto che il sesso fosse una costruzione sociale appresa. Quindi sosteneva che si potesse educare qualcuno ad essere maschio o femmina. Il suo banco di prova fu David Reimer, un bambino quasi evirato da una circoncisione venuta male. Anatomicamente era dunque una femmina, nota col nome di Brenda.

Brenda era in cura da Money, che sosteneva di aver armonizzato l'anatomia al sesso percepito. Peccato che Reimer verso l'adolescenza abbia mostrato i primi segni di disagio. Ha cercato di tornare ad essere maschio, ma senza riconquistare l'equilibrio psicologico. Nel 2004 si suicidò. Aveva 38 anni.

The Interface Project

The Interface Project raccoglie le storie delle persone adulte intersessuali per dar voce al fenomeno, per uscire dall'ombra. I bambini intersex non sono sbagliati o malati, o qualcosa di cui vergognarsi. Subiscono vere e proprie mutilazioni genitali, proprio come la tanto vituperata infibulazione. Solo che per queste operazioni, legali, eseguite all'interno di ospedali italiani, non ci si indigna. Soprattutto, non se ne parla.

Ma, ancora più importante, le manipolazioni estreme dell'anatomia dei minori sono secondo l'Onu una violazione del diritto all'integrità della persona e del principio di autodeterminazione. Il Comitato delle Nazioni Unite ha già ammonito l'Italia per le mutilazioni genitali intersex, chiedendo che sia garantita "l'integrità fisica, l'autonomia e l'autodeterminazione ai bambini interessati".

Gli effetti della normalizzazione sessuale

Gli effetti di queste operazioni sono innanzitutto irreversibili, soprattutto dal punto di vista psicologico. A livello fisico le complicanze si sprecano. Si va dalla perdita della sensibilità genitale alla sterilità. Si arriva ad odiare il proprio corpo. Non si riesce a determinare e vivere una reale identità. I tentativi e i suicidi degli intersessuali sono numerosi.

Uno degli effetti più interessanti, visibile negli ultimi tempi, è l'apertura di un dibattito sul tema. Merito di personalità quali la modella Hanne Gaby Odiele, che ha parlato della sua "femminilizzazione testicolare" e delle operazioni subite, che le hanno creato un profondo trauma. E pensare che nell'antichità gli ermafroditi, gli esseri capaci di avere tratti genitali maschili e femminili, erano venerati.

La voce di Claudia

Classe 1960, Claudia Balsamo è nata in provincia di Palermo. Ora vive a Treviso e lotta perché la "I" di intersessuale venga inclusa nella sigla LGBT. Ha contribuito alla creazione dell'Associazione Italiana Sindrome di Insensibilità agli Androgeni (AISIA) e ne è stata il presidente fino al 2013.

Ma soprattutto ha deciso di prendere la vita nelle sue mani, di scoprire la verità su quella vagina larga solo un centimetro, che con fatica ha cambiato. Claudia ha subito l'asportazione delle gonadi e anche del clitoride, ma di tutto questo non aveva piena coscienza. Grazie a due medici professionali ma soprattutto umani, è riuscita ad essere la vera se stessa e ad amarsi.

Foto di apertura: rawpixel /123rf.com