Scopri i nomi giapponesi femminili più belli con significato, per avere degli spunti interessanti per chi è alla ricerca di nomi ispirati all'oriente.
Scopri i nomi giapponesi femminili più belli con significato, per avere degli spunti interessanti per chi è alla ricerca di nomi ispirati all'oriente.L’arrivo di un bambino è un enorme fonte di gioia nella vita di una coppia e i mesi che lo precedono sono dedicati ai preparativi, tra cui scegliere il nome (ecco i nomi italiani più comuni) del nascituro.
I nomi femminili sono moltissimi, la scelta è infinita e spesso tutto è legato a un’ispirazione momentanea. Ecco dunque alcuni nomi originali ispirati al Giappone: scelte un po’ fuori dall’ordinario, che certo non si trovano nel libro dei nomi italiani ma che possono avere un importante significato, magari, per genitori appassionati di Giappone e cultura nipponica. E, in generale, idee interessanti per chi è in cerca di qualcosa di diverso.
Come si creano i nomi giapponesi?
In Giappone, i genitori scelgono il nome dei figli in due modi: optando prima per il kanji (ovvero i caratteri di origine cinese usati nella scrittura giapponese) da abbinare oppure facendo il contrario. In alcuni casi viene usato il metodo Seimei-Handan, che basato sul numero dei tratti del kanji del nome è tradizionalmente uno dei sistemi di predizione del futuro in Giappone. Questo vale sia per i nomi giapponesi maschili che femminili.
Nomi giapponesi femminili più diffusi
I nomi giapponesi femminili più diffusi sono Hina, Rin, Kaede, Tsumugi, Aoi, Sakura, Yui, Akari, che ovviamente sono ottime scelte per una bambina a cui voler dare un nome insolito. Tra i nomi giapponesi femminili rari, figurano Ahma, Bashira, Ichika, Koko, Risa, Takara. Ecco il significato di alcuni nomi nipponici per bambine.
Aiko
Deriva dai kanji “ai”, bambina/piccolo, e “ko”, amore.
Fujiko
Tra i più diffusi nomi giapponesi per le ragazze, è composto dai due caratteri cinesi 藤 (Fuji), ovvero "glicine", e 子 (ko), cioè "bambino" o "figlio di"; il significato è quindi "figlia del glicine".
Chiyo
Chiyo può essere ottenuto tramite diverse combinazioni di due banjo: una di quelle possibili è di 千 (chi, "mille") e 代 (yo, "generazione")
Akane
Significa "rosso profondo" in giapponese: è un po' come chiamare la propria figlia "Rossella", "Rossana". Ma con un tocco esotico.
Hanako
Dal giapponese 花 (Hana) "fiore" e 子 (ko) "bambino".
Kira
Kira significa "scintillante", "splendente": il significato dei nomi giapponesi non è mai banale.
Ai
Come molti nomi giapponesi, può essere tratto da diversi kanji che corrispondono al suono "ai", come ad esempio 愛 ("amore", "affetto") e 藍 ("indaco").
Chou
Riprende il kanji giapponese 蝶 (chou o cho), che significa "farfalla".
Aki
Aki è un nome giapponese misto che significa "autunno", ma anche "brillante" e "speranza".
Akiko
È composto da due elementi che, come in gran parte dei nomi giapponesi, possono essere ricondotti a differenti kanji: di "Aki" abbiamo già scritto, mentre "ko" vuol dire "bambino", "figlio".
Akira
Si tratta di un nome sia femminile che maschile, piuttosto diffuso. E legato a figure importanti, basti pensare al regista Akira Kurosawa. Significa anch'esso "luminoso", "brillante".
Kyoko
Anche in questo caso, come molti nomi giapponesi, ha diverse interpretazioni: una può derivare dell'unine degli ideogrammi 恭, che significa "rispettoso,deferente"} ,e 子, che significa bambina/figlia: il significato del nome potrebbe essere " Figlia rispettosa".
Izumi
Nome che significa sorgente d’acqua, fontana.
Kororo
Tenerissimo questo nome: la parola giapponese kokoro significa letteralmente "cuore".
Kaori
Tra i nomi asiatici femminili più noti, Kaori viene solitamente tradotto come “profumo", "fragranza”.
Katsumi
Spesso tradotto in “bellezza vittoriosa”.
Mizuki
Dal giapponese 美 (mi) "bello" e月 (zuki) "Luna”.
Atsuko
Formato con diverse combinazioni di due kanji: il primo può significare "caldo", "onesto", "profondo", mentre il secondo significa "bambino".
Yumiko
Questo nome giapponese significa "portatrice di bellezza”.
Haruko
Nasce dalla combinazione di Haru, ovvero "primavera" o "luce del sole" e "ko". Che, ormai è chiaro, vuol dire "bambino".