Educazione
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Qual è la differenza tra tata, bambinaia e baby sitter?

Negli ultimi anni l’attenzione verso chi si prende cura dei più piccoli è aumentata: ecco qual è la differenza tra tata, bambinaia e baby sitter.

Negli ultimi anni l’attenzione verso chi si prende cura dei più piccoli è aumentata: ecco qual è la differenza tra tata, bambinaia e baby sitter.

Quando si tratta di prendersi cura dei bambini, è importante fare una differenza tra le diverse figure professionali, compreso il grado di impegno e preparazione che è loro richiesto. Nel corso degli anni le figure attive nel campo dell’assistenza ai genitori e ai figli si sono moltiplicate, e ognuna ha un ruolo differente, a seconda che si tratti di bambinaia, nutrice, istitutrice o baby sitter.

Chi è e cosa fa una bambinaia 

La bambinaia, per esempio, è la figura più “completa” quando si parla di cura dei figli. Chiamata anche tata, o “nanny” dall’inglese, arriva dai paesi anglosassoni, e la più famosa della storia del cinema è forse Mary Poppins. La bambinaia è solitamente assunta full time, con un regolare contratto di lavoro, e oltre a occuparsi della cura dei figli spesso si occupa anche delle faccende domestiche, con uno stipendio mensile.

La differenza tra tata, bambinaia e baby sitter 

Foto: mangostar-123RF

Se tata e bambinaia, in Italia, praticamente si equivalgono, differente è la situazione quando si tratta di baby sitter, figure professionali che si occupano dei bambini per un limitato periodo di tempo e non sempre in modo continuativo. Se, per esempio, mamma e papà devono uscire a cena una sera, è alla baby sitter che si devono rivolgere per la cura dei bambini nelle ore in cui non sono in casa, venendo pagate a tariffa oraria.

Come trovare una brava bambinaia 

La maggior parte delle bambinaie qualificate e con preparazione adeguata - che vanno dalla pedagogia ad altre nozioni legate al mondo dell’infanzia - sono iscritte ad agenzie specializzate. È importante, dunque, rivolgersi a persone preparate, in grado di fornire la persona giusta e adeguata alle esigenze della famiglia. Ugualmente importanti sono le referenze: ascoltare le esperienze di altre famiglie può fornire validi spunti per capire se la persona proposta è adatta.

Come funziona il bonus baby sitter 

Dal 5 marzo 2020, in conseguenza alla sospensione delle lezioni scolastiche per emergenza coronavirus, è possibile approfittare di un bonus baby sitter.

Il sito Inps riporta che i bonus per servizi di baby-sitting e per l'iscrizione ai centri estivi spettano nel limite massimo complessivo per il nucleo familiare di 1.200 euro, da utilizzare per prestazioni di assistenza e sorveglianza dei figli nel periodo di chiusura dei servizi educativi scolastici.

In presenza di più figli di età inferiore a 12 anni, il bonus può essere richiesto anche per tutti i figli, ma in misura complessivamente non superiore a 1.200 euro per il nucleo familiare. Il beneficio spetta anche ai genitori affidatari (per le adozioni nazionali e internazionali e gli affidi preadottivi) a condizione che nel nucleo familiare l’altro genitore (naturale o affidatario) non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa, non sia disoccupato o non lavoratore.

Il limite di età di 12 anni non si applica ai figli con disabilità in situazione di gravità accertata, in tutti gli altri casi il limite dei 12 anni di età non deve essere superato alla data del 5 marzo 2020. Il bonus baby-sitting viene erogato dall’Inps mediante il Libretto Famiglia.

I beneficiari del bonus devono registrarsi sul sito Inps, nell’apposita sezione dedicata alle Prestazioni Occasionali, e selezionare Libretto Famiglia, rispettivamente come utilizzatori di Libretto Famiglia e come prestatori di servizi di baby-sitting. Una volta concesso il bonus da parte dell’Inps, il genitore beneficiario deve effettuare la cosiddetta “appropriazione” del bonus tramite il Libretto Famiglia entro il termine di 15 giorni solari dalla ricezione della comunicazione di accoglimento della domanda, mediante i canali telematici indicati nella domanda stessa.

Potranno essere remunerate tramite Libretto Famiglia le prestazioni lavorative di baby-sitting svolte a decorrere dal 5 marzo 2020, per tutto il periodo di chiusura dei servizi educativi scolastici e rendicontate nell’apposita procedura entro il 31 dicembre 2020. Nel caso di lavoratori dipendenti del settore sanitario pubblico e privato accreditato, il bonus è riconosciuto dall’Inps nel limite massimo complessivo di 2mila euro per nucleo familiare e viene sempre erogato dall’Inps mediante il Libretto Famiglia.

Foto apertura:  Vadim Guzhva-123RF