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Scarlattina: 3 consigli alle mamme

Si tratta di una malattia esantematica per cui non esiste a oggi vaccino. Ecco qualche consiglio per trattarla al meglio.

Si tratta di una malattia esantematica per cui non esiste a oggi vaccino. Ecco qualche consiglio per trattarla al meglio.

In un periodo in cui si molto si dibatte sul tema vaccini, torna prepotentemente d’attualità la necessità di informarsi sulle malattie tipiche dell’età infantile, soprattutto sulle malattie esantematiche, e cioè infettive, a carattere virale o batterico. Tra esse c’è sicuramente la scarlattina, una patologia che causa eruzioni cutanee e rush accompagnate da febbre, nausea, mal di testa, spossatezza e calo dell’appetito.

Per la scarlattina, unica malattia causata da un batterio, lo streptococco beta-emolitico di gruppo A, non esiste vaccino in grado di immunizzare. Diventa così indispensabile conoscere a fondo la malattia e informarsi su tutti i provvedimenti che è possibile adottare per dare sollievo al bambino che l’ha contratta, da affiancare alla cura prescritta dal pediatra, solitamente a base di antibiotico.

La scarlattina ha solitamente un periodo di incubazione che va da 1 a 3 giorni, e viene “annunciata” da mal di gola seguito da piccole macchie rosse sulla pelle della grandezza di una capeggia di spillo, che si concentrano solitamente nella zona delle parti intime e del collo prima di diffondersi al resto del corpo.

scarlattina

Foto: anastasiyaparfenyuk / 123RF Archivio Fotografico


Come evitare il contagio tra fratelli

La scarlattina viene trasmessa per via aerea, attraverso goccioline di saliva. E dunque con colpi di tosse, starnuti e tutto ciò che comporta la trasmissione della saliva da un soggetto malato o portatore a un altro soggetto. Nel caso in cui in casa ci siano più bambini, dunque, il contagio è molto probabile, soprattutto durante la fase acuta della malattia (le probabilità si abbassano in incubazione e dopo 24/36 ore dall’inizio della terapia antibiotica. Ecco qualche accorgimento per evitare il contagio tra fratelli:

  • Insegnare ai bambini a rispettare le basilari norme igieniche, in primis lavarsi le mani ogni volta possibile
  • Limitare al massimo i contatti tra il piccolo ammalato e i fratelli, evitando quando possibile la condivisione della cameretta
  • Evitare la condivisione di giochi e altri oggetti di uso comune, almeno per il periodo in cui la malattia è in fase acuta: il batterio resiste molto a lungo anche all’aria aperta
  • Chiedere consiglio al pediatra per integratori e vitamine in grado di rafforzare il sistema immunitario
  • Cambiare spesso l’aria nelle stanze, oltre che lenzuola, asciugamani e altri oggetti condivisi
  • Prestare particolare attenzione alle pulizie domestiche, potenziandole nel periodo in cui il bambino è nella fase acuta della malattia
     

Cosa far mangiare ai bambini durante la scarlattina

Il bambino che ha contratto la scarlattina si sente spesso debole e spossato e, in certi casi, può provare un senso di nausea. La febbre e il mal di gola possono complicare la situazione, nel primo caso favorendo la disidratazione, nel secondo rendendo difficile la deglutizione. Per questo è importante variare l’alimentazione prediligendo cibi leggeri, facilmente digeribili e facilmente assimilabili, in grado allo stesso tempo di apportare vitamine e altre sostanze nutritive che facilitano la ripresa.

>>>LEGGI ANCHE: La scarlattina è pericolosa in gravidanza?

Quando di tratta di cosa far mangiare ai bambini durante la scarlattina è dunque meglio prediligere dunque alimenti dalla consistenza morbida (come zuppe, budini, omogeneizzati, yogurt e pure), e abbondare con spremute fresche, ricche di vitamina C, e di succhi non zuccherati, per prevenire la disidratazione.
 

Come alleviare il prurito dei piccoli

Il prurito è uno degli effetti collaterali più frequenti nei casi di scarlattina: l’antibiotico mette fuori gioco il batterio, ma nulla può fare contro il prurito e la voglia di grattarsi l’esantema, che nei piccoli può diventare un vero e proprio incubo.

Per alleviare il prurito si possono dunque seguire due strade: chiedere al pediatra se è possibile somministrare un antistaminico in gocce, oppure preferire rimedi naturali come olio di mandorle dolci o creme a base di ossido di zinco da applicare con delicatezza sul rush, senza sfregare. Fondamentale inoltre tagliare le unghie al piccolo per evitare che possa ferirsi grattandosi, e tenerle sempre molto pulite sfregandole con una spazzolina. 

Foto: anastasiyaparfenyuk / 123RF Archivio Fotografico