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Come si cura la dipendenza da videogiochi

Disturbo sempre più diffuso, la dipendenza da videogiochi colpisce soprattutto bambini e ragazzi. E per i genitori è indispensabile saperne il più possibile per difenderli.

Disturbo sempre più diffuso, la dipendenza da videogiochi colpisce soprattutto bambini e ragazzi. E per i genitori è indispensabile saperne il più possibile per difenderli.

La dipendenza da videogiochi è oggi riconosciuta come una vera e propria malattia mentale, diffusa soprattutto tra i più giovani: si tratta di un disturbo legato all’abuso di videogame - su qualsiasi piattaforma vengano giocati, dalle consolle allo smartphone - che spinge a chiudersi sempre di più in se stessi, a perdere interesse verso l’interazione sociale e, a lungo termine, può portare a seri problemi psicologici e anche fisici, come per esempio l’epilessia da videogiochi. E per i genitori diventa così fondamentale saperne il più possibile, proprio per riconoscere eventuali sintomi nei propri figli e difenderli dalla dipendenza.

Dipendenza dai videogiochi: sintomi

A oggi il gaming disorder è riconosciuto anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, allarmata per la diffusione di un disturbo che colpisce moltissimi bambini e ragazzi: per chi ne soffre, il videogioco è l’unico aspetto importante della vita, e giocarci l’unica attività cui valga la pena dedicarsi. I sintomi di una dipendenza, d’altronde, sono proprio questi: bisogno spasmodico, e disinteresse verso tutto il resto. Ma una volta riconosciuta e diagnosticata - anche grazie all’aiuto di medici e psicologici - come si cura la dipendenza da videogiochi?

Foto: Natalia Rüdisüli © 123RF.com

Come si cura la dipendenza da videogiochi

La risposta è complessa, e multisfaccettata. Per curare un ragazzo affetto da gaming disorder è necessario portare avanti un percorso che affronta dispetti aspetti, da quello fisico a quello psicologico. Eliminare del tutto e all'improvviso i giochi elettronici per ragazzi è paradossalmente la soluzione peggiore: troppo destabilizzante e brusca, potrebbe spingere il ragazzo a chiudersi ancora di più in se stesso. Il primo passo è cercare di regolamentare, con pazienza e costanza, l’uso dei videogiochi, provando a dare regole e fasce orarie.

Il trattamento per quella che spesso viene definita "malattia dei videogiochi" coinvolge moltissimo la famiglia, e dovrebbe essere portato avanti insieme con esperti che possano consigliare i modi migliori per far recuperare al ragazzo il desiderio di socializzare e uscire dalla dimensione virtuale per tornare in quella reale: trovare un hobby che lo appassioni, e che possa essere condiviso con altri, potrebbe essere un’altra soluzione consigliata.

Non è escluso, nei casi più gravi, che sia necessario ricorrere a farmaci, ma l’utilizzo di medicinali deve sempre essere concordato e prescritto da un medico.

Foto apertura: Iakov Filimonov © 123RF.com