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Dislessia nei bambini: come riconoscerla

Disturbo dell'apprendimento piuttosto diffuso, ecco come riconoscere i sintomi della dislessia e come aiutare il bambino che ne soffre.

Disturbo dell'apprendimento piuttosto diffuso, ecco come riconoscere i sintomi della dislessia e come aiutare il bambino che ne soffre.

Difficoltà a leggere e a riconoscere le lettere e unirle per mettere insieme parole di senso compiuto, generale difficoltà a fare i compiti e a tenere il passo con i compagni nel percorso formativo scolastico: possono tutti essere sintomi della dislessia, o comunque campanelli d’allarme che possono aiutare a riconoscere la dislessia e a prendere provvedimenti per aiutare i bambini ad affrontarla.

Cos'è la dislessia

La dislessia è un disturbo di cui negli ultimi anni si sente parlare sempre di più, non tanto perché siano aumentati i bambini che ne soffrono, quanto perché l’attenzione sul tema è aumentata e le diagnosi sono diventate per questo più frequenti. Dal punto di vista strettamente clinico, viene ritenuto un disturbo dell’apprendimento di origine neurobiologica che riguarda la capacità di lettura e la velocità e la comprensione di un testo scritto. Prendendo in considerazione la dislessia prettamente dal punto di vista di quanto e come incide sulla vita del bambino, è un disturbo che può creare parecchi problemi non soltanto dal punto di vista dell’apprendimento, ma anche sociale e psicologico, perché può generare nel bambino rabbia, vergogna e frustrazione e spingerlo a chiudersi in se stesso.

La diagnosi precoce della dislessia, dunque, è particolarmente importante per aiutarlo ad affrontarla nella maniera più serena possibile, evitando che possa provocare strascichi.

Dislessia: i sintomi da non sottovalutare

Foto: racorn © 123RF.com

Ma come capirlo, e quando attivarsi? I sintomi più comuni ed evidenti sono sicuramente la difficoltà e la lentezza a leggere, e anche a tradurre suoni e lettere in parole di senso compiuto cui dare un significato. La dislessia mina dunque anche la comprensione stessa del testo, che non è però sintomo di scarsa intelligenza o mancanza di risorse, ma del disturbo stesso.

Diagnosticare la dislessia non è sempre semplice, e richiede l’intervento di un esperto. L’Associazione Italiana Dislessia, però, ha riunito una serie di comportamenti e sintomi ritenuti altamente indicativi della presenza del disturbo, nello specifico:

• Il bambino tende a invertire lettere e numeri quando legge (es. 21 vs 12);
• Il bambino tende a sostituire le lettere (m/n; v/f; b/d, a/e);
• Non riesce a imparare le tabelline e altre informazioni in sequenza come per esempio le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell’anno;
• Può fare confusione sui rapporti e le indicazioni spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni);
• Ha difficoltà a esprimere verbalmente quello che pensa;
• In alcuni casi, quelli più gravi, sono presenti anche difficoltà a svolgere alcune abilità motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe).

Ai problemi che riguardano prettamente l’apprendimento si possono poi aggiungere gli strascichi psicologici cui si è già fatto riferimento: rabbia, frustrazione, rifiuto di fare i compiuti o, peggio ancora, verso l’intero ambiente scolastico a causa del disagio sofferto dal bambino. Che pur essendo in grado di leggere e scrivere, è costretto a dare fondo a tutte le sue risorse per farlo in maniera fluida: una fonte di stanchezza fisica e mentale che può sfociare in un forte stress.
Tutto ciò premesso, è bene ricordare che la dislessia, come altri disturbi dell’apprendimento, va diagnosticata attraverso una serie di test per la dislessia specifici condotti da esperti qualificati.

Foto apertura: vejaa © 123RF.com