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Neonati

Guida allo svezzamento: la pappa a 5-6 mesi

Guida allo svezzamento: la pappa a 5-6 mesi. Ecco la guida alla seconda fase dello svezzamento. Scopri come cambia l’alimentazione del bambino: carne, frutta e verdure.

A domanda... risposta

Nello svezzamento esistono delle fasi?
Sì, per esempio, terminato il quinto mese del neonato, inizia la seconda fase dello svezzamento.

Cosa cambia in questa seconda fase?
Il cambiamento principale riguarda la consistenza della pappa. La pappa non è più così liquida, ma diventa più densa, perché vengono introdotte le verdure frullate a completare il brodo vegetale, le farine di cereali, e, a fase inoltrata, anche la carne e dei formaggi freschi.

Come va introdotta la carne?
Le carni possono essere introdotte sotto forma di omogeneizzato, liofilizzato oppure facendo bollire della carne fresca. Essendo in ogni caso la pappa molto fluida, è consigliabile, nei primi giorni almeno, introdurre la carne sotto forma di liofilizzato o omogeneizzato. Il rischio è che la carne frullata in casa resti ancora troppo grossa o contenga dei filamenti.

Che differenza c'è fra i liofilizzati e gli omogeneizzati?
I liofilizzati sono prodotti molto buoni: la carne cotta viene trattata con un'operazione di surgelazione prima e di disidratazione poi. Questa lavorazione consente di conservare il pregio e il valore nutrizionale della carne. Gli omogeneizzati, invece, trattano la carne cotta con un'operazione di pastorizzazione ad alte temperature, il che comporta una perdita di sostanze nutrizionali.

Quando si consiglia di introdurre la carne fresca?
Dopo un paio di settimane di liofilizzati o omogeneizzati. È meglio iniziare con le carni bianche - coniglio, tacchino, agnello... Anch'esse vanno introdotte gradualmente, partendo dal mezzo cucchiaino, passando al cucchiaino intero, aumentando la dose seguendo queste misure. Anche il tipo di carne va proposta con gradualità: se si dà il coniglio, proseguire per una settimana prima di introdurre il tacchino ecc.

Oltre alla carne, quali altri alimenti vengono introdotti in questa fase?
L'altra grande novità riguarda i formaggi freschi. Se finora il bambino ha mangiato solo parmigiano, ora si può offire ricotta e crescenza.

Cos'altro si può variare nel menu?
Io consiglio di restare ancorati alle verdure della prima fase, quindi carota, patata, zucca, zucchina per il loro basso potere allergizzante. Si può invece giocare sulla frutta, introducendo la banana, per esempio, schiacciata con la forchetta, che è molto gradita ai bambini. Anche la prugna può essere proposta in questa fase. L'importante, però, è limitarsi a queste variazioni. Non si può pensare che qualsiasi frutto sia indicato.

Si può insaporire la pappa con il sale?
No, in queste fasi il sale è bandito.

Si continua a dare un biscotto nel latte?
I biscotti solubili per neonati possono essere aumentati in questa fase. Ma, novità importante, si può dare il biscotto in mano al bambino, per abituarlo a toccare il cibo, a mangiare da solo, a sgranocchiare.

In questa fase, com'è organizzata la giornata alimentare del neonato?
Assume ancora 4 o 5 pasti giornalieri, di cui 3 o 4 a base di latte (materno o di proseguimento); nel latte di proseguimento ci può essere un biscotto di svezzamento; il pasto centrale, a scelta dei genitori, sarà costituito dalla pappa.

Autore
Angelo Camba

Regia
Angelo Camba

Producer
Angelo Camba

Operatori
Angelo Camba
Claudio Lucca
Burak Ortahamamcilar
Paolo Pisacane

Montaggio
Angelo Camba

Esperto
Cristina Valli, nutrizionista

Si ringrazia
Scuola Materna Le Coccinelle
via Risorgimento, 16
20030 Senago (MI)

In redazione
Giulia Vacchina

  • La banana è molto gradita ai bambini. Ne apprezzano la consistenza, la cremosità e il sapore dolce. Tuttavia, è importante non eccedere nelle dosi, anche dopo la prima settimana.
    Fino al primo anno di età almeno, è bene non dare più di mezza banana al giorno - all'inizio sarà ancora meno, poi si va via via incrementando le dosi fino ad arrivare alla metà del frutto. Questo perché il suo elevato contenuto di potassio potrebbe portare a uno squilibrio di questa sostanza nell'organismo del bambino.

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