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Figli e divorzio - consigli: come dirlo ai bambini

Figli e divorzio - consigli: come dirlo ai bambini. Consigli pratici su come parlare ai vostri bambini della vostra separazione, evitando loro angosce e traumi. Il parere della psicologa.

A domanda... risposta

È bene comunicare la decisione di separarsi ai figli?
Sì, i genitori devono avere l'accortezza di comunicare questa decisione e di farlo adeguando il linguaggio all'età dei figli.

Come comportarsi con i bambini piccoli, inferiori ai 3 anni di età?
Il bambino di questa età non ha ancora le capacità cognitive ed emotive che gli consentono di prefigurarsi i cambiamenti che avverranno nella sua vita. Il bambino di questa età comprende l'esperienza quando la vive in prima persona. In questo caso, la comunicazione dovrebbe avvenire in modo molto semplice, diretto, con frasi brevi, esplicite, per esempio: "Mamma e papà vivranno in case diverse". Non è necessario approfondire o dare troppe nozioni; piuttosto, la cosa importante è dare un'informazione molto concreta a cui il bambino può appigliarsi. Ricordiamo che i bambini piccoli hanno bisogno di essere rassicurati. Fondamentale è assicurare loro un domicilio stabile e i contatti continuativi con il genitore che esce di casa, per garantire lo sviluppo di una sana relazione.

E con i bambini dai 3 ai 5 anni?
I bambini di età prescolare hanno bisogno di un'informazione molto concreta sui motivi della separazione. Si deve spiegare in modo concreto e chiaro le reali conseguenze della separazione sulla loro quotidianità. È importante rassicurarli in modo che non siano portati a pensare che la separazione sia colpa loro. In questa fase, infatti, i bambini attraversano il periodo del pensiero egocentrico; pertanto, potrebbero arrivare a pensare che vi sia una loro corresponsabilità nella decisione dei genitori.

Come relazionarsi, invece, con i bambini in età scolare?
I bambini fra i 6 e gli 8 anni conoscono già il significato della parola "separazione". In questo caso, è importante accertarsi che comprendano appieno i veri motivi che hanno condotto i genitori a questa scelta. Quello che bisogna evitare è la costruzione di fantasie catastrofiche basate sui racconti dei compagni di classe, di altri bambini o delle persone con cui sono in contatto. Le spiegazioni devono mantenersi comunque semplici e comprendere le ricadute della separazione sulla loro quotidianità. Anch'essi vanno rassicurati e hanno bisogno di avere una chiara possibilità di immaginare un futuro prossimo.

Che cos'è l'onestà emotiva?
Significa che bisognerebbe essere sempre onesti rispetto ai sentimenti che si provano: questo consente ai bambini di autorizzarsi a esprimere ciò che loro stessi stanno provando. Il genitore onesto, limpido, che non nasconde ciò che prova è per loro un esempio emotivo da imitare. Attenzione a non correre il rischio opposto, vale a dire sfogare sul figlio le emozioni negative rispetto al partner o alla situazione; il genitore dovrebbe, invece, vivere un percorso chiaro sulle proprie emozioni, in modo da trasmetterle al figlio in maniera "digeribile", non angosciante, utile, mantenendo sempre il ruolo autorevole di educatore e di allenatore emotivo.  

E con i bambini più grandi?
I bambini più grandi hanno già sviluppato la capacità di esprimere un giudizio morale, tendono ad avere una loro opinione e può capitare che si schierino con uno dei due genitori. Anche in questo caso è importante che gli ex partner non si nascondano dietro false spiegazioni, perché i bambini di quest'età hanno già la percezione di quello che è già accaduto e hanno bisogno di una chiarezza sulle cause della separazione, dichiarata nel massimo dell'onestà e dell'autenticità. 

Autore
Giuseppe Vetrano

Producer
Giuseppe Vetrano

Regia
Giuseppe Vetrano

Operatore
Giuseppe Vetrano

Montaggio
Giuseppe Vetrano

In redazione
Alessandra Krengli

Esperto
Angelica Vetrano, psicologa

Si ringrazia
Accademia Palermitana di Psicologia Integrata
www.associazioneappi.org

Un ringraziamento particolare a Giulia Perriera.

Scopri la Serie La separazione e i figli