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PEOPLE: L'ATTUALITA'
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Addio, posto fisso: come cambia il mercato del lavoro

Diventare dipendenti? È ormai un miraggio e il 74% dei lavoratori italiani si è rassegnato a una carriera diversa, non più lineare. Facciamo il punto sul futuro del mercato del lavoro. 

Diventare dipendenti? È ormai un miraggio e il 74% dei lavoratori italiani si è rassegnato a una carriera diversa, non più lineare. Facciamo il punto sul futuro del mercato del lavoro. 

Ormai i numeri parlano chiaro: il posto fisso, obiettivo di vita delle generazioni precedenti, ormai è un miraggio. Secondo i conti della Ragioneria generale dello Stato, nei prossimi quindici anni andranno in pensione 1 milione e 600mila dipendenti pubblici che non saranno sostituiti.

Un vero e proprio passaggio epocale che gli italiani sembrano ormai aver capito: secondo una ricerca di Randstad Workmonitor il 74% dei lavoratori italiani (praticamente tre su quattro) si è rassegnato alla fine della carriera lineare, nello stesso posto per tutta la vita.

Le prossime generazioni saranno costituite in maggioranza da lavoratori freelance.

Si tratta di un trend che vediamo già in atto: il 23% dei lavoratori italiani, un piccolo esercito di tre milioni e mezzo di persone, è un autonomo con Partita Iva. Da sottolineare anche il contributo all’economia italiana: i freelance ormai producono il 18% del PIL. Ed è probabile che, se state leggendo questo articolo, siete anche voi freelance, state pensando di diventarlo o sarete costretti a diventarlo.


 

Non è una vita facile, quella del freelance. Innanzitutto, ci sono meno diritti e ogni cosa che le generazioni precedenti potevano dare per scontata va purtroppo rinegoziata sul campo. Lo Statuto dei Lavoratori autonomi, approvato di recente, ha ampliato le coperture di welfare per i freelance, soprattutto in caso di malattia grave e di maternità, dando a tante persone una chance di tutela in più. Ma altri aspetti del rapporto di lavoro, come le ferie, vanno tutt’ora contrattati individualmente, e ci vuole tempo prima di raggiungere un equilibrio accettabile.

In compenso, la buona notizia è che la vita da freelance è piena di potenzialità per chi è pronto a lavorare duro. Le possibilità di reddito sono molto più alte, non incastrate nei meccanismi degli scatti carriera all’interno delle aziende. Più e meglio si lavora e più si guadagna, come dei piccoli imprenditori di se stessi.

Contano impegno, merito e reputazione, che funge da annuncio di lavoro perenne. Infatti, i freelance affidabili e di cui si parla bene, vengono spesso contattati senza bisogno di mandare alcun curriculum. E c’è la possibilità di reinventarsi, di ritagliarsi il lavoro in base ai propri ritmi, alle proprie esigenze, e anche alle proprie passioni.

Unico avvertimento: se scegliete di lavorare da casa, non credete e non fate credere che il vostro luogo di lavoro permetta di vivere la vita dei casalinghi e dei professionisti. Si lavora duramente e, proprio come se si fosse in ufficio, dovete cercare di diventare invisibili. Proprio come se non foste in casa.