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Festival di Sanremo: i successi che cantiamo ancora

Ogni anno il Festival della Canzone Italiana sforna canzoni belle e altre meno belle. Alcune di queste, anche a distanza di anni, sono ancora nelle nostre playlist.

Ogni anno il Festival della Canzone Italiana sforna canzoni belle e altre meno belle. Alcune di queste, anche a distanza di anni, sono ancora nelle nostre playlist.

Dal 1951 ad oggi, sono tanti i brani che hanno vinto o sono stati presentati sul palco dell'Ariston che, in un modo o nell'altro, ci sono rimasti nelle orecchie e nelle playlist. Sono quei pezzi che magari, quando nessuno ci guarda, ci concediamo come guilty pleasure di una folle domenica mattina.

Ecco i 10 brani di Sanremo che cantiamo ancora

Quello che le donne non dicono - Fiorella Mannoia
Scritta da Enrico Ruggeri e da Luigi Schiavone e prodotta da Celso Valli, fu cantata da Mannoia al Festival di Sanremo 1987. Non vinse, ma ottenne il Premio della Critica.

All'inizio doveva essere una canzone al maschile, affidata allo stesso Ruggeri per la competizione canora. Ma alla fine, soddisfatto del risultato, decise di lasciarla così com'è e affidarla alla Mannoia. Sull'acuto «Siamo così» ci siamo messi alla prova un po' tutti.

Vattene Amore - Mietta, Amedeo Minghi
Minghi scrisse il brano per Mina e Ornella Vanoni, ma fu Mietta a conquistare il cuore dell'autore con il suo provino. Tuttavia per motivi organizzativi si decise all'ultimo momento di sostituirla con una nuova versione in duetto con l'autore. Si classificò terza.

Per tutti coloro che ancora si chiedono che cosa significhi "trottolino amoroso", questa espressione nasce da una perifrasi con il "farfallone amoroso" di Mozart. Invece, per il "gattino annaffiato", si fecero ispirare da una pubblicità Barilla, in cui un piccolo animale veniva salvato dalla pioggia.

Sarà perché ti amo - Ricchi e Poveri
È forse una delle canzoni più conosciute del gruppo, che continua a cantarla anche ora che Franco Gatti non c'è più. Venne presentata nel 1981 dove si classificò quinta. Fu scritta da Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, Daniele Pace e Dario Farina.

Fu il singolo italiano più venduto dell'anno e consacrò il gruppo a livello internazionale. Ancora oggi ci fa saltare e ballare. Da ascoltare all'inizio di una storia d'amore, quando l'euforia è a mille.

Felicità - Al Bano e Romina Power
Nel 1982 Al Bano e Romina Power presentarono al Festival questa che, più che una canzone, sembra un lemma del dizionario. Alla voce felicità Cristiano Minellono, Dario Farino e Gino De Stefani ci trovano «un bicchiere di vino con un panino» o «è tenersi per mano, andare lontano». Un vero inno all'amore.

Gli uomini non cambiano - Mia Martini
La canzone fu scritta da Giancarlo Bigazzi, Marco Falagiani e Giuseppe "Beppe" Dati, e cantata da Mia Martini nel 1992, in concorso per il 42esimo Festival di Sanremo, dove arriva seconda. Inno contro la violenza sulle donne, molto prima del movimento #MeToo, è anche adattissima per i momenti più bui della vita di ogni donna.

La Solitudine - Laura Pausini
I fan di Laura Pausini sono magari andati un po' avanti nel repertorio, ma la frase «Marco se n'è andato e non ritorna più» dà il LA a chiunque, pronti a ricantarla ancora e ancora. Scritta da Pietro Cremonesi e Federico Cavalli, fu presentata nel 1992 a Sanremo nella sezione novità, piazzandosi al primo posto. In piena epoca MTV c''è anche un videoclip del brano.

Come Saprei - Giorgia
Con questa canzone Giorgia vinse il Festival di Sanremo 1995, conquistando anche il Premio della Critica, il Premio Autori e quello Radio e Tv, conquistando un record assoluto come cantante, ma anche come cantautrice donna. Sugli acuti di questo brano, inutile dire che la sfida è già persa in partenza, ma il coraggio della voce di Giorgia ne dà un po' anche a noi.

Adesso Tu - Eros Ramazzotti
L'anno dopo fu Eros Ramazzotti a vincere Sanremo con questa canzone. L'ex marito di Michelle Hunziker scrisse il brano con Piero Cassano e Adelio Cogliati. Patrimonio nazionale, è una delle canzoni dell'artista che - vi piaccia o no - chiunque è in grado di cantare.

Uomini Soli - Pooh
I Pooh non avevano bisogno di Sanremo e, se ci andavano, il Festival lo vincevano. Sono stati il primo gruppo italiano per vendite in 50 anni di storia: quindi, se "dovevano perdere tempo" col Festival, dovevano farlo con un pezzo da consegnare alla storia. Per la precisione, Uomini Soli. Con questa canzone vinsero Sanremo 1990, uniti, senza Riccardo Fogli.

Gianna - Rino Gaetano
Descrivendo in maniera ironica la vita di una ragazza, il cantautore calabrese scelse il brano per conccorrere al Festival del 1978, dove si classificò terzo, consegnando alla storia uno dei brani più allegri e cantati di tutti i tempi.

Bonus track: Fiumi di parole - Jalisse
Non è una canzone che cantiamo tutti i giorni, ma c'è un momento nell'anno - esattamente alla vigilia di Sanremo - in cui tutti si chiedono «Ma che fine hanno fatto i Jalisse?» e «Ma come mai non ho più ascoltato quella canzone?». Ed eccoci lì, cuffie sulle orecchie, a riscoprire i Fiumi di parole. Vinsero il Festival di Sanremo del 1997

Ma cosa rimarrà invece di questo Sanremo 2018?

Se la canzone dei vincitori è un giusto inno alla pace e alla resistenza al terrore, potrebbe comunque non aver conquistato nel profondo il cuore degli italiani. Potrebbero però andarci vicini Lo Stato Sociale con Una vita in vacanza, che sfruttando il beat Gabbani, hanno puntato tutto sul ritornello iniziale.

Tuttavia sul nostro personalissimo podio scegliamo di consegnare al tempo tre brani, poco apprezzati dalle giurie forse, ma di incredibile fascino. La leggenda di Cristalda e Pizzomunno di Max Gazzè, Passame er sale di Luca Barbarossa e Ognuno ha il suo racconto di Red Canzian. Si ha la sensazione che ad amare quest'ultimo pezzo saranno gli sportivi più accaniti, grazie al suo sound che in alcuni tratti ricorda Eye of the Tiger dei Survivor.

Foto: LaPresse