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Maschera di Arlecchino: origini, caratteristiche, curiosità

Dalla sua storia alle sue origini passando per le caratteristiche del suo costume: ecco qualche curiosità su una delle più famose maschere di Carnevale, Arlecchino. 

Dalla sua storia alle sue origini passando per le caratteristiche del suo costume: ecco qualche curiosità su una delle più famose maschere di Carnevale, Arlecchino. 

Tra le maschere tradizionali di Carnevale è sicuramente una delle più famose e il suo simpaticissimo costume coloratissimo è diventato celebre in tutto il mondo: non c’è persona che non conosca la maschera di Arlecchino.

Ragazzino combina guai, dal carattere a dir poco vivace, Arlecchino ha ispirato una delle maschere regionali di Carnevale più amate di sempre e la sua storia appassiona sin dalla notte dei tempi.

Le origini di Arlecchino

La storia di Arlecchino è infatti molto emozionante e narra di un bambino un po’ monello, nato a Bergamo in una famiglia che viveva di stenti, che in occasione del Carnevale non aveva un vestito in maschera da sfoggiare alla festa della scuola perché la sua mamma non aveva abbastanza denaro per comprargliene uno. Ma le mamme degli altri scolari sono riuscite a raccogliere alcuni ritagli di stoffa colorata e li hanno donati alla mamma di Arlecchino che ha potuto così confezionare un bel costume colorato per il suo piccolo e da allora il suo travestimento è diventato iconico.

Nella Commedia dell’Arte Arlecchino incarna un uomo astuto, un uomo imbroglione sempre in prima linea per ingannare il suo padrone e fare dispetti agli altri servi che lavorano con lui. Invece di camminare, si muove saltellando e facendo di continuo capriole e piroette e il suo carattere estremamente vivace lo spinge a commettere sempre qualche sciocchezza e a combinare guai.

Le caratteristiche della maschera di Arlecchino

Coloratissima e contraddistinta da tanti piccoli pezzi di stoffa colorati cuciti tra loro, la maschera di Arlecchino è composta da calzamaglia aderenti, giacca stretta, scarpe con il fiocco, cappello in feltro e mascherina nera.

Inizialmente il costume di Arlecchino era il frutto di un duro lavoro di rammendo ma con il passare degli anni le vecchie toppe colorate hanno lasciato spazio a pezzi di tessuto ben più pregiati.

Oggi a completare la sua maschera anche un bastone di legno che serviva ad Arlecchino per difendersi nelle risse in cui era spesso coinvolto.

Arlecchino, Colombina e il terzo incomodo (Pantalone)

E Arlecchino è stato a lungo il protagonista di un intricato triangolo amoroso che vede al centro della scena altre due maschere famose, Colombina e Pantalone.

Colombina è infatti la moglie di Arlecchino, una serva vanitosa, seducente e un po’ maliziosa che ha attirato le attenzioni del suo padrone, Pantalone, scatenando inevitabilmente la gelosia di Arlecchino.

Furba e astuta, con le sue bugie Colombina riesce a intortare tutti, incluso Arlecchino che si danna per amore e non riesce proprio a sopportare il rapporto che la lega a Pantalone.

Qualche curiosità su Arlecchino

Se la storia di questa maschera vi ha incuriosito, sappiate che potete mettervi sulle tracce del famoso bimbo bergamasco programmando una gita fuori porta a Oneta, borgo medievale in provincia di Bergamo in cui si trova ancora la casetta di Arlecchino.

Secondo alcuni studi la maschera di Arlecchino rappresenterebbe un demone e non a caso le protuberanze della sua mascherina nera, secondo la tradizione, rievocano proprio le corna del diavolo.

Anche Dante nella Divina Commedia inserisce “Alichino” nel girone dell’Inferno proprio per via della sua natura demoniaca (ma con il tempo questa teoria sembra essere stata poi abbandonata).

E Arlecchino è stato il grande protagonista di “Arlecchino servitore di due padroni” la celebre commedia di Carlo Goldoni nell’ormai lontano 1745.