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Cuore primitivo, l'ultimo libro di Andrea De Carlo

Il romanzo affronta il tema eterno del dissdio tra ragione e sentimento, intelletto e istinto, rappresentandolo in un triangolo imprevisto.

Il romanzo affronta il tema eterno del dissdio tra ragione e sentimento, intelletto e istinto, rappresentandolo in un triangolo imprevisto.

Forse una gran parte dei lettori lo ricorderà quale giudice della sfortunata trasmissione televisiva Masterpiece (poi rinnegata in seguito al fallimento dell'operazione), ma Andrea De Carlo, oltre alla rinomata carriera di scrittore è un personaggio dal talento variegato.

Musicista – due album a suo nome, fotografo, pittore – le copertine dei suoi libri sono tratte da suoi dipinti, cineasta – un documentario realizzato sul set di E la nave va di Fellini: non di sole parole si nutre quindi l'ispirazione del romanziere.

Ma di sicuro il campo letterario è l'ambiente privilegiato da De Carlo, che dal 1988, anno del suo esordio con Treno di panna, a oggi ha inanellato ben 18 libri.

Cuore primitivo è dunque l'ultimo romanzo dello scrittore, che in questo libro ritorna alla tecnica dello slittamento del suo precedente "Villa Metaphora" costruito sul punto di vista di ben 14 personaggi

Questa volta invece i protagonisti sono tre, portatori di un diverso modo di concepire il bilanciamento tra istinto e ragione e voci narranti in prima persona a capitoli alterni.

Inizialmente assistiamo alla vita di coppia di Mara Abbiati e suo marito Craig Nolan, in vacanza a Canciale, paesino ligure dove posseggono una piccola casa.

Lei è una scultrice di grandi gatti di pietra (anzi, gatte): nel suo essere istintiva, passionale, furiosa, impulsiva, impaziente, appare quasi l'incarnazione dell'ideale della femminilità selvatica indomita.

Lui è un famoso antropologo inglese, ed è l'esatto opposto della moglie: razionale, calmo, riflessivo, accademico, paziente, preciso, usa un linguaggio molto colto e a volte è anche piuttosto noioso.

La loro quotidianità subisce una brusca interruzione quando Craig, salito sul tetto per controllare i danni procurati da un temporale estivo, si procura una rovinosa caduta quasi attraversandolo, e rompendosi una gamba.

La coppia quindi contatta Ivo, un costruttore incaricato di riparare il danno: questi è un uomo ben poco istruito ma affatto stupido, dall'aspetto ribelle e con molte ombre nel proprio passato.

Il suo arrivo in casa instaurerà una strana convivenza e un triangolo imprevisto, facendo emergere con prepotenza dubbi, desideri e contraddizioni fino a quel momento sopite nel rapporto tra i due.