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La Maschera di Ferro

In una poderosa fortezza la scoperta di una storia sconosciuta

In una poderosa fortezza la scoperta di una storia sconosciuta

Fu Alexandre Dumas padre a raccontare per primo la storia della Maschera di Ferro, un misterioso personaggio tenuto prigioniero costretto a nascondere il proprio volto per non farsi riconoscere. Una storia francese, si pensa, con i tre moschettieri e il Re Sole, se ci ricordiamo il film La maschera di ferro del 1998, con un giovane Leonardo DiCaprio come protagonista. E invece no. È una storia anche italiana, perché l'uomo con la maschera di ferro è stato tenuto prigioniero anche a Exilles, una severissima fortezza che si trova in val di Susa, in Piemonte.

Ma chi era esattamente il personaggio che si celava dietro quella maschera? Nessuno lo ha mai saputo. Pare però che fosse un personaggio importante, talmente importante che Luigi XIV, il Re Sole, lo tenne prigioniero senza però farlo uccidere. Il filosofo Voltaire ci racconta che, per fare in modo che nessuno potesse scoprire l'identità di quest'uomo, gli fu imposto di indossare un cappuccio di velluto nero e una maschera fatta di strisce di acciaio. Il prigioniero cambiò più volte il luogo di detenzione. A Pinerolo, per esempio, arrivò nel 1669 scortato dai moschettieri, a Exilles giunse nel 1681 e vi rimase fino al 1687. Morì a Parigi, rinchiuso alla Bastiglia, nel 1703.

Il celebre filosofo Voltaire venne a conoscenza dell'uomo dalla maschera di ferro quando venne imprigionato per breve tempo alla Bastiglia. Fu lì che gli fu raccontato di questo detenuto che riceveva un trattamento particolare: una cella grande, cibi buoni, abiti di buona fattura. Una volta uscito, Voltaire prese a fare numerose ricerche, affascinato da questo mistero. Non si trattava di un personaggio immaginario; era lo stesso ministro della guerra francese, il marchese di Louvois, a dare ordini scritti sul modo in cui trattare il detenuto. Da una sua lettera a Saint-Mars, una specie di angelo custode del prigioniero, scopriamo che questo 'sorvegliato speciale' non poteva parlare con nessuno se non con il suo confessore, l'ufficiale comandante della guardia o il medico, poteva uscire a camminare nel cortile della fortezza ma da solo. La maschera veniva tolta solo per mangiare o per dormire.

I cronisti del tempo parlarono di un duca o di un conte, o di un lord inglese, in ogni caso di qualcuno che possedeva informazioni che non potevano essere divulgate, o che era lui stesso un volto noto. L'ipotesi di Voltaire è molto più suggestiva: Luigi XIV avrebbe avuto un fratello gemello, tenuto nascosto per non creare problemi di diritto al trono.

Il prigioniero visse nella poderosa fortezza di Exilles per sei anni; questa si trova a metà della val di Susa, in posizione dominante sulla stretta gola scavata dalla Dora. Qui i Galli Caturigi posero un campo fortificato e lo stesso fecero, più tardi, i Romani. Poi il luogo fu a lungo conteso tra i signori locali e nel X secolo divenne un formidabile baluardo contro i Saraceni. Passata l'alta val di Susa alla corona di Francia nel 1394, tutta la rocca di Exilles venne progressivamente fortificata. Divenne posto di frontiera del Delfinato, nonché prigione di stato; per questo vi fu rinchiuso anche l’uomo dalla 'Maschera di Ferro'. Nel Settecento il forte, che tuttora domina l'abitato, venne ampliato e rimaneggiato da Vauban. I Savoia lo modificarono ancora nell'Ottocento, attribuendogli una funzione militare fino al 1934.

Oggi il forte è diventato un museo: aperto al pubblico nel 2000, è stato restaurato e offre un percorso museale legato al corpo degli Alpini e alla vita del soldato in montagna, oltre alla possibilità di visitare la fortificazione all'interno. Nel bastione Diamante scopriamo la storia del forte, la sua crescita e il suo sviluppo nel corso dei secoli. Nel fronte principale si trova la parte dedicata alle truppe alpine: qui sembra di assistere a una sfilata vera delle truppe perché le uniformi sono indossate da soldati di pietra, che come fantasmi immobili si ripropongono come perenni abitanti del luogo. Nel percorso del Sottotetto si dà la parola agli antichi abitanti della rocca: con un gioco di immagini riflesse, di suoni e di voci, ci troviamo ad ascoltare quello che accadeva nel forte nella vita di tutti i giorni. Con un altro percorso, invece, scendiamo dove c'erano le antiche bocche di fuoco del forte, i cortili e giù, verso le celle di rigore. E non ci meraviglieremmo affatto se in questi corridoi vedessimo aggirarsi un prigioniero, muto e schivo, con il volto coperto da una maschera di ferro.

Il Forte di Exilles
www.fortediexilles.it
Orari:
Da aprile a ottobre: da martedì a domenica 10-19; da novembre a marzo martedì e venerdì 10-14; mercoledì, giovedì, sabato e domenica 14-18