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Gadda, un milanese che ha raccontato Roma

In Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

In Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

Carlo Emilio Gadda nacque a Milano nel 1893, partecipò alla Prima Guerra Mondiale come volontario, girò il mondo per il suo lavoro di ingegnere e nel 1950 si trasferì a Roma. Li si occupò dei servizi di cultura del Terzo programma radiofonico della Rai. Nel 1957 pubblicò Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, un romanzo giallo sperimentale ambientato proprio nella città laziale. Come ha detto Italo Calvino, si tratta del ‘romanzo di Roma, scritto da un non romano’.

Gadda ha però interpretato bene lo spirito della città e nel giallo è quasi più importante la campagna circostante rispetto a Roma. Quer pasticciaccio brutto de via Merulana è ambientato nel 1927 e racconta l’indagine che il commissario molisano Francesco ‘Don Ciccio’ Ingravallo deve svolgere riguardo a un furto di gioielli avvenuto ai danni della vedova Menegazzi, un'anziana signora. Nello stesso palazzo dove è avvenuta la rapina viene uccisa anche Liliana Balducci, la moglie di un ricco inquilino. Il tetro palazzo di via Merulana 219 dove si dipana la trama del giallo è noto come ‘Palazzo degli Ori’, perché abitato da agiati borghesi, situato poco distante dal Colosseo.

Il commissariato si trova in via Santo Stefano del Cacco e da qui Ingravallo parte e indaga, muovendosi su e giù per tutta la città. I vari personaggi del romanzo con le loro ‘collocazioni’ sparse per la capitale permettono allo scrittore di descrivere Roma seguendo questo espediente drammaturgico. Si va quindi da Campo Marzio, dove ha sede l’oreficeria Ceccherelli, a via Milano, dove c’è l’ufficio del notaio Gaetano De Marini. Invece Don Lorenzo Corpi, il parroco della chiesa dei Santi Quattro Coronati è vicino a via dei Querceti, dove vive Rosa Taddei, l’ex domestica dei Balducci. Nel Cimitero Monumentale del Verano è sepolta Liliana Balducci, e dopo la sua scomparsa il marito si trasferisce all’hotel D'Azeglio, in via Cavour.

Il ‘maccheronaro’ frequentato da Pompeo invece si trova in via del Gesù, mentre il ‘salumaro’ di cui si è servito il commendator Angeloni è in via Panisperna. Lo zio Beppe Valdarena si può collocare in viale Regina Margherita mentre Ascanio Lanciani è in piazza Vittorio.

Durante il sopralluogo nella casa della vittima del delitto, il commissario trova un biglietto tranviario dei Castelli Romani. Da qui la campagna entra nel romanzo: descrivendo l’ambiente attorno alla signora Balducci Gadda arriva ai Castelli Romani, da dove provengono le domestiche della signora. Ingravallo deve recarsi in automobile alla tenenza dei carabinieri di Marino, ma quando arriva nel paese laziale non trova né il maresciallo né il brigadiere, quindi decide di farsi accompagnare da un abitante del luogo da Assunta Crocchiapani, a Tor di Gheppio, che è un luogo di invenzione gaddiana. Per giungervi ci vogliono circa quaranta minuti di auto, percorrendo l’Appia al contrario, verso Roma, fino alla deviazione per Falcognana, poi la strada per Anzio fino al ponte di Santa Fumia, per giungere poi a Tor di Gheppio. Quando Ingravallo arriva a destinazione chiede un’altra indicazione: dove si trova Pavona, il paese dove vive Virginia Troddu, questa volta luogo reale sito alle pendici dei Colli Albani, a circa 4 km da Albano Laziale.

Abbiamo quindi una Roma dal doppio volto, borghese e popolare, in cui il commissario deve dipanare le sue indagini. Il giallo però non si chiude con la scoperta del colpevole perché la concezione gaddiana della realtà non lo permette: sarebbe troppo facile e razionale, mentre la realtà non lo è per niente, anzi si può dire che sia un vero e proprio ‘pasticciaccio’.

Dal celebre romanzo è stato tratto un adattamento per il cinema da cui nacque il film Un maledetto imbroglio, diretto da Pietro Germi nel 1959. È stata inoltre ricavata nel 1983 la miniserie televisiva omonima interpretata da Flavio Bucci.

Il 21 maggio ricorre l’anniversario della morte dello scrittore, sono passati quarant’anni da quando Gadda si è spento a Roma. È sepolto nel Cimitero acattolico, nel quartiere del Testaccio, vicino a Porta San Paolo, a lato della Piramide Cestia.