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Valicare le Alpi con Annibale

Colle delle Traversette, il primo traforo italiano

Colle delle Traversette, il primo traforo italiano

È sempre emozionante ripercorrere i sentieri che hanno fatto la storia dei luoghi che attraversano, immaginare di camminare a fianco di legionari romani diretti vero la conquista di nuovi territori, o su una carovana commerciale che trasporta cibi e beni di prima necessità.

In Piemonte, proprio sul confine con la Francia, è possibile intraprendere il cammino del primo traforo italiano: si tratta del Buco di Viso, sul colle delle Traversette in provincia di Cuneo.

La storia di questa strada comincia nel Quattrocento. Posto proprio sulla linea di confine, il Colle di Traversette era la via di transito tra la pianura Padana e la Francia, la cui fortuna fu segnata dalla strada del Sale. Fu proprio per facilitare gli scambi di questo prezioso bene che venne realizzato il primo tunnel.

In realtà un passaggio naturale esisteva già: si tratta di un valico naturale situato a 2950 metri, ma salire fin lì però era piuttosto difficile, e il sentiero è ancora oggi impervio e a tratti pericoloso, ripido e con precipizi. Si presentò così la soluzione di bucare la roccia in un punto dove questa era più sottile.

Secondo alcuni storici fu proprio questo il passaggio scelto dal conquistatore Annibale per valicare le Alpi e raggiungere Roma. Leggendo storie antiche, quindi, questo stesso terreno fu calpestato da centinaia di soldati cartaginesi e dagli elefanti che spaventarono i legionari romani.

Il tunnel venne scavato sul finire del XV secolo sotto il valico. L’opera fu voluta dal marchese di Saluzzo Ludovico II nel 1475. Uno dei principali obiettivi era lo stagno di Berre, nelle vicinanze di Marsiglia, dove veniva estratto il sale, indispensabile per la conservazione dei cibi. L’opera fu una vera e propria novità: per la prima volta due versanti erano collegati tra loro grazie a un’opera realizzata dall’uomo.

Per percorrere questa strada bisogna andare nel luogo dove nasce il Po: si comincia quindi da Pian del Re, quello che è l’ultimo tratto della Via del Sale. La scritta ‘Qui nasce il Po’ identifica, almeno simbolicamente, la fonte sotto una roccia. Il Monviso è la presenza costante e il punto di riferimento per tutto il viaggio. L’itinerario parte da Crissolo e segue una mulattiera che sale per il colle di Traversette.

Il tracciato si trova in quello che è il Parco Naturale del Po Cuneese, che si estende per 7780 ettari lungo il fiume; per agevolare la visita e soprattutto per valorizzare la zona lungo i sentieri sono stati inseriti alcuni pannelli tematici dedicati alla natura, agli animali e alla storia. Tra le varie zone del parco merita una citazione la torbiera, nel pian del Re, formata dal ristagno d’acqua delle sorgenti del Po e caratterizzata da diverse specie botaniche e faunistiche.

La mulattiera prosegue e raggiunge pian Mait con un magnifico panorama del Monviso. Il paesaggio è puntellato di presidi militari risalenti alla seconda guerra mondiale, baracche, caserme e reticolati.

Si continua a salire fino a raggiungere la caserma delle Traversette, rifugio militare costruito intorno agli anni Trenta del Novecento. La struttura rispecchia quella classica alpina, su un unico piano, squadrata e addossata alla montagna. Le finestre sono protette da ante metalliche con le feritoie per i fucilieri.

Superato l’edificio si continua a salire verso il Buco di Viso fino a quando non vediamo la galleria: lunga 75 metri, buia, da percorrere con una torcia e facendo attenzione al soffitto che tende ad abbassarsi. Dell’ultimo tratto non resta che un passaggio stretto ma praticabile.

Il passaggio era alto quanto un uomo in groppa a un asino e larga abbastanza da lasciar passare lo stesso con due sacchi di sale appesi sui lati. Il sale viaggiava dalla Francia in Italia insieme a tessuti, metalli, mobili, ovini e si fermavano a quella che era la dogana, a Revello. Qui, proprio di fianco alla collegiata, la scritta Ferme ed Droictz ci indica l’ingresso all’edificio adibito a tale funzione. Dall’Italia espatriavano pelli, lana, riso e asini.

Una volta usciti ci troviamo in territorio francese, nel Parco naturale regionale del Queyras. Quando si è attraversato il traforo si continua sul colle delle Traversette per percorrere il passaggio più antico e difficoltoso e ridiscendere sul versante italiano. Per concludere la visita si ripercorre la strada dell’andata.

Si consiglia di visitare a Revello il Museo Naturalistico del Fiume Po, che espone interessanti diorami, ovvero ricostruzioni in scala reale di alcuni ambienti naturali con riproduzioni di piante e animali.

www.parcodelpocn.it