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La tua casa è Piazza Grande

I luoghi di Bologna amati da Lucio Dalla

I luoghi di Bologna amati da Lucio Dalla

Lucio Dalla è stato un cantautore italiano molto noto e amato, nato a Bologna nel 1943 e morto l’anno scorso a Montreux, nel cantone di Vaud in Svizzera. Iniziò come clarinettista jazz e in seguito fece parte del gruppo dei Flippers. Nel corso della metà degli anni Sessanta iniziò a scrivere le prime canzoni, tra cui Occhi di ragazza, portata al successo da Gianni Morandi.

Nel 1971 si impose come cantautore con 4 marzo 1943, una delle canzoni più apprezzate dal pubblico. Tra i suoi maggiori successi, Piazza Grande (1972), Il gigante e la bambina (1971), Nuvolari (1976), Com'è profondo il mare (1977), L’anno che verrà (1979) e Caruso (1987). Tra gli eventi più importanti della sua carriera figurò la fortunata tournée Banana Republic con Francesco De Gregori e Ron.

Cantante dalla voce roca e dalla marcata intonazione soul, collaborò spesso con il poeta Roberto Roversi. Dopo la fortunata collaborazione con Morandi (1988), Dalla proseguì la sua carriera da solista con altri album di grande successo: Cambio (1990), il live Amen (1992), Canzoni (1996), Ciao (1999), Luna Matana (2001).

Compì inoltre alcune incursioni in territori musicali diversi da quello abitualmente battuto: infatti registrò con i Solisti Veneti la favola sinfonica Pierino e il lupo di Sergej Prokof'ev. Fu anche autore di colonne sonore di film e di programmi televisivi; nel 2003 si avvicinò all'opera con una rivisitazione in stile musical della Tosca di Puccini. Nello stesso anno pubblicò l'album Lucio. Nel 2006 curò la regia di Pierrot Lunaire del compositore Arnold Franz Walther Schönberg e di Arlecchino di Ferruccio Busoni.

Negli ultimi anni, oltre a pubblicare altri album e a eseguire varie collaborazioni come produttore, sono da ricordare il ritorno in tournée con De Gregori (2010) e la sua ultima apparizione in televisione con il Festival di Sanremo del 2012, come direttore d'orchestra, per la canzone Nanì di Pierdavide Carone.

Dalla fu molto legato a Bologna e la celebrò in varie canzoni. La città di Lucio è quella dei portici, dove si passeggia tra alternativi, studenti e non, e vecchi abitanti del quartiere, è la Dark Bologna dove ‘…piove molto forte ma tanto non mi bagnerò/ c'è un bar col portico, mi faccio un cappuccino/ ma che casino, quanta gente, cos'è sta confusione?/ […]Bologna, sai mi sei mancata un casino’.

La Piazza Grande di Lucio in realtà è piazza Maggiore; nella famosissima canzone dice: ‘Dormo sull'erba e ho molti amici intorno a me,/ gli innamorati in Piazza Grande, dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no.’ In quella piazza, sui gradini della Chiesa di San Petronio, Dalla si sedette innumerevoli volte e quando non ci sarebbe stata più gente come lui, lì avrebbe voluto anche morirci, ‘tra i gatti che non han padrone’. Il destino non l’ha accontentato però l’ultimo saluto Lucio l’ha avuto dalla città che tanto ha amato e che tanto lo amava proprio in piazza Maggiore, nella Chiesa di San Petronio, a due passi da casa sua.

Il cantautore infatti visse nel cuore di Bologna, in via D’Azeglio al civico 15: una casa ricca di innumerevoli opere di autori antichi e contemporanei, di cui amava circondarsi. Un luogo soprattutto pieno dei ricordi di una vita eclettica, completamente dedicata all’arte e sicuramente sopra le righe, ma anche semplice, l’esistenza di un artista che diceva ‘…l'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale’.

Lucio amava anche lo sport e spesso lo si vedeva allo stadio Dall’Ara, in via Andrea Costa, a tifare per il Bologna, oppure al Palazzo dello Sport, dove seguiva immancabilmente le partite di basket della Virtus. Amava moltissimo anche il teatro del Navile, in via Marescalchi 2, un piccolo gioiello nel cuore della città, simbolo d’arte e impegno culturale.

Quando un artista muore restano le sue canzoni, i suoi lavori, e come Lucio dice in Caruso: ‘Ma sì, è la vita che finisce / ma lui non ci pensò poi tanto, / anzi si sentiva felice / e ricominciò il suo canto…’