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Il canto delle Diomedee

Il meraviglioso arcipelago delle isole Tremiti, al largo della costa pugliese

Il meraviglioso arcipelago delle isole Tremiti, al largo della costa pugliese

Poste a circa 12 miglia dalla costa garganica, le Tremiti sono tra le isole più belle e caratteristiche di tutto l’Adriatico. Anticamente erano note come Diomedee, perché secondo il mito, furono create proprio a opera dell’eroe acheo Diomede, celebre per essere stato l’inseparabile amico e compagno di Ulisse nel corso della guerra di Troia e, perciò, collocato da Dante al fianco di quest’ultimo nell’ottava bolgia dell’Inferno (quella riservata ai consiglieri fraudolenti).

L’eroe, infatti, tornato nella sua Argo in seguito alla guerra, scoprì l’infedeltà della moglie Egialea e decise pertanto di prendere nuovamente il mare alla ricerca di una nuova patria. Giunse così nel territorio dei Dauni, popolazione stanziata in quella che è oggi la Puglia settentrionale, dove fondò un piccolo regno tracciandone i limiti con alcune pietre che aveva portato con sé dalla Grecia. Dopo aver terminato di stabilire i confini, però, gli restarono ancora dei massi inutilizzati, che egli lanciò così al largo della costa creando il piccolo arcipelago delle isole Tremiti.

Ma la leggenda non finisce qui! Una versione del mito, infatti, narra come, in seguito alla morte di Diomede, i suoi fedeli compagni fossero talmente disperati che la dea Afrodite, per compassione, decise di tramutarli in uccelli, chiamati appunto diomedee, che soprattutto sul far della sera si possono ancora udire mentre piangono la scomparsa del loro comandante con dei garriti molto simili al pianto di un bambino.

L’arcipelago è composto da alcuni scogli di grandi dimensioni (il Cretaccio, La Vecchia e la più lontana Pianosa, che è ora totalmente inaccessibile in quanto considerata zona di riserva integrale) e da tre isole maggiori, Capraia, San Domino e San Nicola.

Capraia, chiamata anche Caprara o Capperaia, è un’isoletta rocciosa completamente disabitata, la cui rada vegetazione è composta prevalentemente da macchia di lentisco e capperi, che sono all’origine del suo nome. Gli angoli suggestivi, però, non mancano di certo: oltre ai caratteristici architielli, ovvero archi di roccia granitica dai colori variegati situati qua e là lungo tutto il perimetro costiero dell’isola, si possono trovare anche numerose grotte dall’aspetto misterioso e dal fascino magnetico, come la Grotta Sorrentino, la Grotta Turchese e la Grotta Smeralda, così denominate per le meravigliose sfumature assunte dalle loro acque. Tra le curiosità relative a Capraia si ricorda la grande statua di Padre Pio realizzata dallo scultore foggiano Domenico Norcia e collocata nel 1998 a una profondità di 10 m, che vanta il particolare record di statua sottomarina più grande del mondo.

San Domino è, invece, l’isola più grande delle Tremiti, quella sicuramente maggiormente attrezzata con strutture turistiche e anche la più bella per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici. Oltre ad essere ricoperta da una fitta pineta di pini d’Aleppo, che in alcuni punti raggiunge direttamente il mare, l’isola presenta una costa frastagliata con tantissime spiagge, scogli e grotte che meritano di essere visitate: si va da Cala delle Arene, una delle pochissime spiagge sabbiose presenti sulle Tremiti, a Cala Matano, una bellissima insenatura naturale che scende a strapiombo sul mare formando una caletta alla quale si accede dall'alto grazie ad un sinuoso sentiero, dalla Grotta del Bue Marino, dove un tempo vivevano le foche (i ‘buoi marini’ da cui il nome), alla Grotta delle Viole, dove la miriade di pesci e di molluschi colorati che vi abitano producono riflessi violacei soprattutto nelle prime ore delle mattinate estive.

San Nicola, infine, è il centro amministrativo dell’arcipelago e si fa notare soprattutto per le importanti testimonianze storiche. Sull’isola si trovano, infatti, il Torrione del Cavaliere del Crocifisso, il massiccio Castello dei Badiali e l’imponente Abbazia di Santa Maria a Mare, che lo storico dell’arte Émile Bertaux definì ‘una Montecassino in mezzo al mare’. L’abbazia fu costruita circa mille anni fa dai benedettini, che scelsero questo territorio solitario come luogo ideale per condurre la loro vita ascetica e dedicata alla preghiera. Dopo i seguaci di san Benedetto, si avvicendarono tra queste possenti mura i Cistercensi e i canonici Lateranensi fino a che nel 1783 l'abbazia fu soppressa da re Ferdinando IV di Napoli che nello stesso anno istituì sull'arcipelago pugliese una colonia penale.

www.tremiti.eu