Divertimento

Scopriamo uno sport poco praticato in Italia, in realtà molto più pratico del calcio o del basket e foriero di grandi soddisfazioni.

Scopriamo uno sport poco praticato in Italia, in realtà molto più pratico del calcio o del basket e foriero di grandi soddisfazioni.

A primavera ormai inoltrata, con l'estate che scalpita per sprigionare tutto il suo calore stagionale, ecco che le giornate si passano sempre più lungo all'aperto, magari in qualche parco cittadino.

Fare della sana attività fisica diventa dunque un piacere e, al di là dei meri esercizi ginnici, gli esperti consigliano di dedicarsi a uno sport qualsiasi per tenersi in forma.

Se il calcio vi annoia e trovare un canestro adatto per il basket può divenire difficoltoso, in vostro soccorso arriva un gioco semplice, intuitivo e facilmente praticabile come il volano.

Nato all'incirca a metà del 1800 in India, ai tempi in cui era una colonia britannica, il badminton ha in realtà radici antichissime, che si spingono fino al 3000 a.C. (alcuni vasi cinesi raffigurano un gioco molto simile)

Conosciuto dagli inglesi anche con il nome di poona (dalla città indiana in cui era estremamente popolare), il volano nella sua versione base necessita solo di due giocatori, due racchette e una pallina dalla forma particolare che dà il nome al gioco stesso.

L'obiettivo è quello di colpire l'oggetto formato da un tappo (di sughero o materiale sintetico) circondato da una struttura conica costituita da 16 “piume” allacciate tra loro, mandandolo nel campo avversario.

Le misure regolamentari di quest'ultimo (ricordiamo che il volano è disciplina Olimpica dal 1992) prevedono una lunghezza di 13,4 metri per 5,2, con al centro una rete alta circa un metro e mezzo.

Il volano deve rimanere costantemente in volo, pena l'assegnazione di un punto all'avversario. Ogni partita ufficiale viene vinta dal giocatore che conquista 2 set su 3, raggiungendo i 21 punti per set

Questo passatempo inizialmente può risultare alquanto ostico per le inusuali traiettorie del volano e le strane dimensioni delle racchette, per cui è richiesto un periodo iniziale di pratica (alquanto breve) per prendere confidenza con ritmi e tempistiche.

In realtà, oltre alla componente agonistica vera e propria, la bellezza del badminton sta tutta negli scambi che si possono eseguire con l'avversario/partner: ogni colpo ha effetti imprevedibili e raggiungere un alto numero di “palleggi” può dare soddisfazioni enormi.