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La Ciociaria, una regione nella regione

Nel paesaggio ciociaro colline e uliveti fanno da cornice ai centri medievali

Nel paesaggio ciociaro colline e uliveti fanno da cornice ai centri medievali

Il percorso di questo itinerario lungo circa 116 km accompagna il viaggiatore alla scoperta della Ciociaria, che fra i territori del Lazio presenta aspetti particolarmente tipici, una varietà ambientale e confini geografici difficilmente definibili. Generalmente si fa rientrare nella provincia di Frosinone, anche se in realtà le tradizioni e gli elementi culturali dominanti si trovano anche nei centri del versante meridionale dei monti Lepini, che si trovano nella provincia di Latina, e in alcune propaggini dei monti Affilani, in provincia di Roma. Nella regione domina la fascia montuosa, costituita dai monti Lepini, Ausoni e Aurunci a sud, e degli Ernici e Marsicani a nord, con le rispettive propaggini collinari che fanno da perimetro alla fertile e vasta pianura corrispondente alle valli dei fiumi Sacco e Liri. Il nome della Ciociaria deriva dalle “cioce”, le calzature di cuoio e lacci tipiche della zona.

Il viaggio parte dal capoluogo Frosinone, che corrisponde all’antica città volsca Frusino. Il centro storico si sviluppa su una collina alta 290 metri. Monumenti di rilievo sono la porta gotica e la cattedrale di Santa Maria Assunta, di origine romanica, ma rimaneggiata nei secoli XVI, XVIII e dopo la seconda guerra mondiale, con campanile quadrato di origine romanica e interno a tre navate. Un altro punto di interesse è il palazzo della Provincia, realizzato tra il 1930 e il 1933 in stile neoclassico dove sono conservate opere d'arte di Umberto Mastroianni, di Renato Guttuso, del Cavalier d'Arpino, di Aldo Turchiaro e Giovanni Colacicchi. A Frosinone si può visitare anche il Museo Archeologico Comunale, che documenta la complessa stratificazione storica dell'area, dall'età preistorica, all'occupazione volsca fino all'età imperiale.

Tantissimi scrittori antichi, come Tito Livio, Cassio Dione, Silio Italico, Festo Pomponio, Floro, Giovenale e Cicerone ricordano la città per i fatti storici e anche per le virtù dei suoi abitanti.

Dal capoluogo ci si può dirigere verso nord-ovest alla volta di Alatri, cittadina posta su un colle di forma arrotondata che custodisce importanti testimonianze archeologiche (mura ciclopiche poligonali del VI secolo a.C.) e un nucleo storico di impronta medievale, in cui edifici romanici si mescolano con armonia a elementi del primo gotico. Dal balcone sulla rocca davanti al duomo si osserva uno splendido panorama sulla catena degli Ernici e sui paesi circostanti: Guercino, l’antica Varcenum, nota per l’abbondanza e la qualità delle sue acque sorgive e per il quartiere medievale; Collepardo e la certosa di Trisulti, immersi in una natura caratterizzata da notevoli fenomeni carsici.

Poco distante sorge il borgo di Fumone, arroccato su un colle da cui la vista spazia sull’intera valle del Sacco. Una bella strada panoramica, che costeggia in parte il lago carsico di Canterno, conduce alla stazione termale di Fiuggi, nota fin dai tempi antichi per gli effetti curativi delle sue acque. Il suo nome sembra derivare proprio dall’acqua “che fugge” e purifica rapidamente l’organismo. La cittadina ha due volti: quello moderno intorno alle aree termali e la parte alta, di impronta medievale con piazzette e vicoli. Nella città alta sorgono la collegiata di San Pietro, eretta nel XVII secolo incorporando la chiesa di Santa Lucia, e la chiesa di San Biagio, del XII secolo, ma rifatta nel XVII, che custodisce opere del Cavalier d'Arpino, di G. B. Speranza e di scuola giottesca.

Da Fiuggi si può partire per addentrarsi nel cuore dei Simbruini, attraverso i verdeggianti altopiani di Arcinazzo e una tortuosa strada che segue l’alto corso dell’Aniene e termina nell’abitato di Filettino, stazione di villeggiatura e sport invernali.

Dagli altopiani di Arcinazzo si può proseguire verso la valle del Sacco percorrendo una strada panoramica che conduce a Piglio, luogo celebre per la produzione del vino cesanese. Da qui si discende verso valle raggiungendo l’abitato di Anagni e il suo centro storico. Antichissimo insediamento ernico, deve la sua fama al fatto di essere stata eletta tra il XII e il XIII secolo a residenza dei pontefici e al famoso episodio dello schiaffo dato da Guglielmo di Nogaret a Bonifacio VIII.

Da Frosinone ad Anagni: lunghezza percorso 116 km circa.