Prevenzione
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Dermatiti e irritazioni da mascherina: quali sono e come intervenire

L’uso prolungato della mascherina può causare irritazioni, dermatiti e funghi. Scopriamo a cosa sono dovuti questi disturbi cutanei e come poter intervenire al meglio grazie alle indicazioni del Prof. Antonino Di Pietro, Direttore dell'Istituto Dermoclinico Vita Cutis Milano.  

L’uso prolungato della mascherina può causare irritazioni, dermatiti e funghi. Scopriamo a cosa sono dovuti questi disturbi cutanei e come poter intervenire al meglio grazie alle indicazioni del Prof. Antonino Di Pietro, Direttore dell'Istituto Dermoclinico Vita Cutis Milano.  

La mascherina è uno strumento fondamentale per prevenire la diffusione del coronavirus e i possibili contagi. Tuttavia, con l’arrivo del caldo e della bella stagione, aumentano inevitabilmente anche i disagi ad essa associati.  Indossarla per molte ore, specie se le temperature sono elevate, può comportare fastidiosi problemi cutanei, come ad esempio funghi, dermatiti ed irritazioni. Mantenere naso e bocca coperti a lungo, infatti, può scatenare anche eruzioni cutanee, prurito o acne.

Cosa accade alla pelle quando si indossa la mascherina

Utilizzare la mascherina permette di proteggere il viso, ma di contro il respiro resta intrappolato all’interno del dispositivo. E per questo, spiega il Professor Antonino Di Pietro Direttore dell'Istituto Dermoclinico Vita Cutis Milano «si crea un ambiente caldo e umido sul viso».

Localmente, infatti, si accumulano sudore, grasso ed impurità che possono portare ad infiammazioni, irritazioni o dermatiti.

«L’umidità - prosegue il Prof. Di Pietro - tende a indebolire la pelle e a rompere i legami che tengono unite le cellule cornee. Questo indebolisce la barriera cutanea, favorendo la penetrazione di microorganismi e aumentando il rischio di contrarre irritazioni e infiammazioni superficiali».

I maggiori disturbi cutanei

Foto:belchonock-123RF

Per svolgere la propria funzione protettiva e filtrare le particelle presenti nell’aria, questi dispositivi devono adattarsi alla forma del viso, aderendo e coprendo completamente mento, bocca e naso. Tuttavia, questa loro caratteristica ha effetti deleteri sulla salute della pelle stessa. 
«Una delle conseguenze più frequenti - spiega il Prof. Di Pietro - è la comparsa di brufoli, arrossamenti e piccole spaccature agli angoli della bocca (perleche) che possono comportare anche bruciore, pizzicore e un certo fastidio. Questi disturbi sono legati alla presenza di miceti o batteri».  Inoltre, a causa di un utilizzo prolungato, possono comparire anche ulcere da pressione, dermatiti, eruzioni cutanee e altri disturbi principalmente sulle aree in cui l’osso è più vicino alla pelle (come ad esempio il naso).

«Il calore - prosegue il Prof. Di Pietro - tende a far dilatare e a indebolire i vasi sanguigni capillari. Per questo, ad esempio, chi soffre di couperose tende a peggiorare il distrubo indossando la mascherina». E non è tutto: i soggetti con una cute particolarmente grassa, infatti, sono più inclini alle irritazioni, mentre chi ha una pelle molto secca tende a desquamarsi.
«L’aumento di temperatura - spiega, infatti, il Prof. Di Pietro - incrementa anche la presenza degli acari sulla pelle responsabili della rosacea. Senza contare che il caldo e l’umido assieme stimolano le ghiandole sebacee, aumentando il rischio di sviluppare la dermatite seborroica ai lati del naso o sulle guance».

I possibili rimedi

Per prevenire e alleviare i disturbi causati dalla mascherina si può ricorrere a dei rimedi naturali. Il primo consiglio è quello di detergere delicatamente la cute mattina e sera, avendo cura di applicare successivamente una crema idratante e lenitiva soprattutto sulle zone maggiormente interessate dalle irritazioni. In commercio, inoltre, sono disponibili anche dei preparati e dei gel a base di aloe vera, particolarmente indicati in presenza di arrossamenti e desquamazioni, o soluzioni lenitive a base di calendula o camomilla. Tuttavia, quando la sintomatologia è più importante è bene rivolgersi ad un dermatologo per individuare l’iter terapeutico più indicato.
«Per curare la dermatite seborroica si possono utilizzare delle creme a base di Alukina - spiega il Prof. Di Pietro - che regolano la produzione delle ghiandole sebacee e rinforzano le cellule superficiali cutanee sofferenti”.
Per quanto riguarda le follicoliti irritative o l’acne, invece, lo specialista suggerisce dei composti contenenti Alusil. Infine, quando la cute tende a seccarsi, desquamarsi o arrossarsi è consigliato utilizzare delle creme in grado di ricompattare le cellule superficiali della pelle. «Quando si rompono i legami che tengono unite tali cellule - conclude il Prof. Di Pietro - è bene ricorrere a preparati a base di Fospidina, Glucosamina e Vitamina E».

Foto apertura: studioprodakshn - 123RF