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Fecondazione assistita, come concepire quando la risposta ovarica è bassa

Quando la risposta ovarica è bassa è difficile concepire anche con la fecondazione assistita. Scopri le nuove soluzioni proposte dalla ricerca medica!

Quando la risposta ovarica è bassa è difficile concepire anche con la fecondazione assistita. Scopri le nuove soluzioni proposte dalla ricerca medica!

La fecondazione assistita dà a molte donne con problemi di fertilità nuove speranze di poter diventare mamme.

Oggi, nei casi più complessi, è possibile affidarsi anche alla cosiddetta fecondazione eterologa. Ma, a volte, anche situazioni molto complicate possono essere risolte senza dover ricorrere alla donazione delle cellule germinali.

Esistono almeno 3 diverse tecniche che possono aiutare le donne con bassa risposta ovarica a diventare mamme con i loro ovuli

In alcuni casi, infatti, il problema è una scarsa risposta ai trattamenti ormonali previsti dalle metodiche di fecondazione in vitro.

Questi trattamenti servono per stimolare le ovaie a produrre degli ovuli, ma, a volte, fattori come l’età della donna che si sottopone alla stimolazione, una menopausa precoce o, appunto, una “bassa risposta” alla somministrazione di ormoni, non consentono di ottenere una quantità di ovociti sufficienti per proseguire con la fecondazione in vitro.

In situazioni come queste i tassi di gravidanza sono bassi, ma la ricerca scientifica offre nuove speranze proponendo trattamenti innovativi mirati a ringiovanire le ovaie.

L’obiettivo finale, spiega Daniela Galliano, consulente delle cliniche di riproduzione assistita IVI, è permettere alle pazienti di diventare madri senza dover ricorrere alla donazione di ovuli.

Ecco 3 metodiche innovative per cercare di superare il problema della bassa risposta ovarica

  • Il trapianto di cellule staminali ovariche (SCOT): è un autotrapianto di cellule staminali prelevate dal midollo osseo mirato a rigenerare l’ovaio. Promuove la crescita di follicoli all’interno dei quali maturano degli ovociti, favorendo la risposta dell’ovaio al trattamento con gli ormoni.
  • La frammentazione ovarica per l’attivazione follicolare (OFFA): come nel caso dello SCOT l’obiettivo è favorire la risposta dell’ovaio al trattamento ormonale. Prevede la preparazione dell’ovaio al ciclo di fecondazione in vitro, estraendo una parte di corteccia ovarica, che viene sottoposta a frammentazione. Questo trattamento promuove la crescita degli ovociti immaturi “dormienti”, ottimizzando così la riserva ovarica. Il prelievo viene effettuato mediante laparoscopia e i frammenti vengono re-impiantati durante lo stesso intervento chirurgico.
  • L’Augment: è un trattamento mirato a migliorare la qualità degli embrioni. Consiste nell’associare alla fecondazione dell’ovulo l’iniezione di mitocondri (le “centrali energetiche” delle cellule) delle cellule staminali madri ovariche della paziente.


Foto: © Romolo Tavani - Fotolia.com 

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