Alimentazione
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Come garantirsi un'alimentazione varia e a km 0

Un'alimentazione varia aiuta a mantenersi in salute. Scopri come garantirtela aderendo alla filosofia degli acquisti a km 0!

Un'alimentazione varia aiuta a mantenersi in salute. Scopri come garantirtela aderendo alla filosofia degli acquisti a km 0!

Garantirsi un'alimentazione varia aiuta a mantenersi in salute.

Mangiare tutti i giorni alimenti diversi permette di fare il pieno di tutti i macronutrienti e i micronutrienti necessari all'organismo

Oggi per riuscirci basta andare al supermercato, dove gli scaffali sono ricchi di generi alimentari di ogni tipo e per ogni gusto, incluse la frutta e la verdura indispensabili per assumere quantità adeguate di vitamine, sali minerali e fibre solubili e insolubili.

Fare la spesa in punti vendita della grande distribuzione organizzata pone però di fronte a un problema: quanto sono sostenibili i nostri acquisti?

Il tema è stato messo a lungo sotto le luci dei riflettori da Expo 2015, l'esposizione universale di Milano che ha avuto fra i suoi argomenti principali proprio la sostenibilità dell'alimentazione in un mondo sempre più globalizzato.

Fra le scelte che ognuno di noi può fare per rendere la propria alimentazione più sostenibile c'è il cosiddetto “km 0”, vale a dire l'acquisto di prodotti locali.

Ridurre i viaggi affrontati dal cibo prima di arrivare nella nostra dispensa riduce l'impatto dell'alimentazione umana sull'ambiente

Acquistando prodotti locali si risparmiano ad esempio le emissioni di gas di scarico per il trasporto su ruote a lunga distanza, ma non solo.

Anche la nostra salute può trarre benefici diretti dalla scelta di acquistare prodotti a km 0.

I vantaggi sono soprattutto quelli derivanti da un'alimentazione di stagione: la frutta e la verdura disponibili sul proprio territorio non devono essere raccolti prima che raggiungano la completa maturazione per poter resistere ai lunghi periodi di conservazione che devono trascorrere prima di arrivare nei punti vendita, e di conseguenza sono più ricchi di nutrienti.

Anche di fronte alla filosofia del km 0 possono però sorgere dei dubbi. Come comportarsi, ad esempio, con quei prodotti ortofrutticoli che non sono tipici della zona in cui si vive? E' necessario rinunciare ai loro benefici nutrizionali – a discapito della varietà dell'alimentazione – oppure è possibile concedersi degli strappi alla regola degli acquisti rigorosamente locali?

E' importante saper fare scelte coscienziose e saper aspettare”, ci ha spiegato Paolo Camozzi, gastronomo di Cortilia, il primo mercato online di prodotti agricoli.

E' inutile pretendere di mangiare frutta d'importazione quando qui non è di stagione, ed è importante sapere che ci sono dei ritmi e dei collegamenti molto stretti con la stagionalità, ma si cerca anche di andare oltre”.

Grazie alla tecnologia, alla cultura e all'accortezza degli agricoltori ci sono tecniche che permettono di anticipare o prolungare la stagionalità senza troppe forzature”, ha spiegato infatti Camozzi.

Il gastronomo ha inoltre sottolineato la possibilità di essere flessibili sul concetto di km 0, concedendo ai prodotti di percorrere qualche chilometro in più prima di arrivare sulle nostre tavole.

Quando ad esempio la frutta è uno dei prodotti meno diffusi, come avviene in territori come quello di Milano, insistere su questo concetto può diventare una vera e propria forzatura.

Caso esemplificativo è quello delle fragole: primizia di primavera, sono ambite sin dalla fine di marzo, quando però non sono di stagione in regioni come la Lombardia.

Acquistando prodotti provenienti dalle regioni del Sud – prima la Sicilia, poi, con l'avanzare della stagione, la Basilicata, la Puglia e il Lazio – è possibile soddisfare le proprie voglie senza dover ricorrere a prodotti coltivati in terre lontane.

Se non c'è vocazione [nei confronti di una produzione agricola] non c'è qualità, i prodotti possono essere più suscettibili e c'è bisogno di più sostegno con i trattamenti”, ha sottolineato inoltre Camozzi. “Allora, ad esempio, lasciamo fare le mele alla Valtellina!

Il messaggio che ci ha lasciato l'esperto è semplice: nel caso di colture più adattabili alla tecnologia, come possono essere le fragole, è possibile produrre frutta di buona qualità anche lontano da quello che sarebbe il suo clima ideale. Altre volte, invece, aderire strettamente al concetto di km 0 può mettere seriamente i bastoni fra le ruote all'obiettivo di garantirsi un'alimentazione varia e di stagione.

La soluzione, come in molti altri casi, sembra essere nascosta fra moderazione e flessibilità: mangiare fragole a dicembre non è sicuramente sostenibile, ma acquistare prodotti di stagione provenienti da altre regioni d'Italia è uno strappo alla regola che si può accettare.


Foto: © mmmg – Fotolia.com