Rimedi naturali
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Come combattere la stitichezza naturalmente: tutto sulla senna

La senna è una pianta nota per le sue proprietà lassative. Può essere utilizzata per combattere la stipsi o stitichezza, ma ha anche delle controindicazioni. 

La senna è una pianta nota per le sue proprietà lassative. Può essere utilizzata per combattere la stipsi o stitichezza, ma ha anche delle controindicazioni. 

La senna (il cui nome scientifico è Cassia angustfolia) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Fabaceae. Nota fin dall’antichità come lassativo naturale, può essere assunta come rimedio per la stitichezza, ma anche per mantenere l’intestino in salute. Questa pianta, infatti, aiuta a regolarizzare naturalmente la defecazione perché contiene dei principi attivi che facilitano e stimolano l’evacuazione.

Le proprietà della senna 

La senna apporta notevoli benefici all’organismo -principalmente al transito intestinale- grazie alle sue proprietà lassative, ma anche in virtù delle sue funzioni antielmintiche e febbrifughe. L'assunzione di questa pianta viene consigliata in caso di stipsi, ma anche se si soffre della sindrome dell'intestino pigro o se si è soggetti alle emorroidi. E non è tutto: via libera anche in caso di ragadi anali o se si vuole espellere eventuali tracce di mezzi di contrasto utilizzati per particolari esami diagnostici.

Foto: Olga Popova - 123.RF

Come usare la senna

La senna può essere assunta come estratto fluido o anche sotto forma di infuso. In base alle specifiche esigenze individuali, il medico potrà definire le modalità di assunzione optando per le gocce o per la macerazione delle foglie secche. È bene tenere presente che la senna è uno tra i rimedi naturali più validi per la stipsi perché stimola l’evacuazione già dopo qualche ora. C’è chi preferisce diluire la quantità consigliata durante tutta la giornata e chi invece predilige bere un unico preparato prima di coricarsi la sera.

Le controindicazioni

I principi attivi contenuti nella senna possono irritare la mucosa intestinale. Questa caratteristica, quindi, fa sì che la sua assunzione (al pari di altri cibi lassativi) possa essere sconsigliata in caso di particolari patologie, ma anche in presenza di colon irritabile, occlusioni, stenosi, infiammazioni o irritazioni intestinali. Per scongiurare eventuali effetti collaterali, questa droga non deve essere somministrata ai bambini di età inferiore ai dodici anni, ma anche a donne gravide o in fase di allattamento. Un trattamento ottimale, inoltre, deve essere occasionale ed avere una durata massima di dieci giorni.

Foto:  Torwai Suebsri - 123.RF

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