Alimentazione
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Come conservare le proprietà nutritive degli alimenti - Parte 2

Crudo o cotto? Ecco quando i cibi conservano meglio le loro proprietà nutritive

Crudo o cotto? Ecco quando i cibi conservano meglio le loro proprietà nutritive

Come conservare le proprietà nutritive del cibo? Meglio cotto o crudo? Ecco qualche consiglio.

Molti alimenti, specie le verdure, se consumati crudi apportano più benefici.

Ora vediamo i cibi per i quali, invece, è consigliata la cottura.


Uovo. Meglio cuocerlo per non rischiare la salmonella. Anche la digeribilità dipende dalla cottura: per l’uovo alla coque basta un’ora, se crudo un’ora e mezza, se sodo circa due ore e mezza e se fritto anche tre ore. Il modo migliore per cucinare l’uovo è alla coque o, in alternativa sodo. Meglio non lasciarlo troppo sul fuoco perché perde il suo valore nutritivo.

Carne. Cotta è più digeribile e più sicura. Ma se alla griglia meglio non carbonizzarla per evitare la formazione di nitrosammine che sono cancerogeni.  La carne di maiale (tipo salsicce) può essere contaminata da larve della trichnella spiralis che si eliminano con una cottura fino al cuore del prodotto.

Pomodoro. Tra le verdure, che come abbiamo descritto nella prima parte, sono da consumare preferibilmente crude, il pomodoro rappresenta un’eccezione. La cottura, infatti, rompe le cellule del licopene (antiossidante e antitumorale) che diventa più disponibile e più facilmente trasportabile nelle cellule chedevono utilizzarlo.

Pesce. Ricco di vitamine, aminoacidi e acidi grassi Omega3 ma se consumato crudo il rischio di infezioni è alto. Il pesce crudo, inoltre, può essere veicolo di epatite A o salmonellosi. Per mangiare sushi meglio scegliere ristoranti affidabili. Durante la cottura meglio evitare la bollitura che disperde grandi quantità di sostanze nutritive ma è invece indicata per preparare brodi ricchi di aminoacidi essenziali e vitamine.

Patate. Il modo migliore per mangiarle è bollite (con la buccia) per mantenere il contenuto in vitamine del gruppo B e sali minerali. La patata produce un alcaloide tossico (solanina) che si concentra nei punti ancora verdi o dove inizia a germogliare ma con la cottura si neutralizza. Se fatta raffreddare o consumata il giorno dopo, però, questa sostanza si riattiva.