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I tornei più importanti di calcio: eventi a cui nessun maschio alfa rinuncia

Un elenco per essere preparate tutto l'anno: ecco gli eventi calcistici che il vostro lui non vorrà assolutamente perdere!

Un elenco per essere preparate tutto l'anno: ecco gli eventi calcistici che il vostro lui non vorrà assolutamente perdere!

Nonostante durante certi lunghi inverni anche la serie B austriaca diventi un appuntamento “assolutamente” imperdibile e l’occasione giusta per vincere qualche schedina fortunata, ci sono degli eventi calcistici durante l’anno più importanti di altri (non che la serie C ucraina non abbia il suo fascino, ci mancherebbe).

Ecco i maggiori eventi che la vostra dolce e assuefatta metà non vorrà mai perdere per niente al mondo (e sperate non vi finisca mai la benzina/vi si buchi una gomma, perché non arriverà nessuno, neanche il soccorso stradale):

  • L'amata (e odiata) Serie A che va dal venerdì al martedì, che su Fantagazzetta seguiamo con cronache, voti, tabellini, probabili formazioni e tutto il necessaire
  • La snobbata (ma sempre utile per coprire un banale giovedì sera) Europa League
  • La spettacolare Champions League del mercoledì (riconoscete l’inno?)
  • Europei e Mondiali (che però, per fortuna, durano un mese ogni due anni)

Spieghiamo allora il più brevemente e soprattutto indolore possibile qualche dettaglio tecnico, giusto per non arrivare impreparate e capire almeno ¾ di quello che il vostro lui dice durante quelli che sembrano momenti di follia febbricitante da calcio.

Quello che nel resto del mondo è universalmente e idiomaticamente riconosciuto come 'Il Calcio' è proprio la nostra Serie A. Nove, lunghissimi mesi di delicato travaglio - si, il parallelismo dialettico con il parto è voluto - che servono sostanzialmente a decidere, a fine maggio, chi vince il torneo, chi si qualifica alle suddette Coppe e chi retrocede nella cosiddetta cadetteria, anziché detta Serie B.

Sono 20 le squadre che vi partecipano: quasi tutte del nord, oltre a qualche sparuta apparizione delle meridionali. L'anno prossimo, ad esempio, ci sarà nuovamente il Palermo ma non il Catania, mentre ormai il Napoli è stabilmente protagonista. Le altre sono le solite note: la Juventus, per citare la squadra che ha vinto più volte; il Parma, la Fiorentina... E poi le tante altre squadre che ogni anno, ritualmente, si danno battaglia nei cosiddetti 'derby': Roma - Lazio, Genoa - Sampdoria e Milan - Inter.

Che dite? Che non sapete di che stiamo parlando? Semplice: i derby sono le partite più attese della stagione, che si giocano sempre (o quasi) tra squadre della stessa città. A questo proposito: non tutte le squadre portano il nome della loro città. Inutile, quindi, che vi affanniate a cercare su Google Maps dove diavolo vada il vostro compagno per fare la "trasferta con l'Atalanta".

Tutte e 20 le squadre si scontrano due volte, una in estate/autunno e l'altra in inverno/primavera. Quando si gioca? Praticamente sempre, visto che più le televisioni riescono a spalmarsi gli eventi lungo la settimana, maggiori sono gli introiti. E allora via agli anticipi del venerdì, del sabato e della domenica mattina; oltre ai posticipi della domenica sera e del lunedì. Ogni vittoria vale tre punti, ogni pareggio uno, ogni sconfitta zero. Ed alla fine una classifica generale indica le posizioni. Tutto facile, no?

Certamente più delle Coppe. Quelle che, nella sostanza, fanno sì che anche i giorni dal martedì al giovedì siano completamente appannaggio del trinomio TV - frittatona di cipolle - birrone ghiacciato che tanto gli uomini amano quanto voi odiate.

Solo le migliori di ogni nazione europea partecipano alle Coppe: ed è per questo che effettivamente vedere le partite internazionali risulta spesso molto più emozionante. Il meccanismo, però è ben diverso: nelle Coppe prima si giocano dei mini-campionati tipo quelli di Serie A. Solo le vincenti di questi cosiddetti 'Gironi', in una seconda fase - che inizia generalmente a febbraio e che dura sino a maggio - cominciano a incontrarsi in veri e propri duelli fratricidi che durano 180 minuti perché fatti di due gare - 'andata' e 'ritorno' - al termine dei quali la somma dei gol determina chi 'passa il turno'.

Il tutto, sino alla famigerata 'Finale', che si gioca in una partita unica, in una sede europea che viene decisa già l'anno precedente allo svolgimento del torneo. Molto, molto simile come struttura a come si organizzano e si giocano Europei e Mondiali: con qualche, piccola, differenza. Anzitutto ad essi partecipano le Nazionali. Per cui, ogni due anni, mettete pure in calendario di lavare le bandiere tricolori e le maglie azzurre, perché sono queste con le quali ci si barda.

In secundis, lo svolgimento è più snello, perché pur rimanendo quelli che prima abbiamo chiamato 'Gironi', non esistono gare di andata e ritorno per eliminare via via tutte le squadre, e portare le migliori due a giocarsi la finale.

Terzo punto: non tutto il Mondo partecipa a queste manifestazioni, ovviamente. Anche perché altrimenti durerebbero non un mese, ma una decina d'anni. Solo le migliori 16 del Vecchio Continente giocano gli Europei e le migliori 32 del globo i Mondiali. E come lo si decide? Con le cosiddette 'qualificazioni', che si giocano nei rarissimi ritagli di tempo in cui si fermano Serie A e Coppe.

Non male, vero? E' tutto fatto per far sì che il calcio diventi qualcosa in più d'una semplice passione, ma un vero e proprio impegno calendarizzato che non si ferma mai, se non per un mese circa in estate (quando però entra nel vivo il mercato dei calciatori).

D'altra parte, definirlo solo un gioco divertente è sempre stato riduttivo.
Il calcio è una malattia virale, che in molti casi si trasmette anche in maniera ereditaria. E lo diventa a maggior ragione se l'appuntamento che è alle porte si porta intorno una certa aura di fascinoso e sexy.

Ebbene sì: i Mondiali che cominceranno tra qualche giorno si giocheranno in Brasile. E allora? Volete mettere la sinuosità delle forme delle ballerine che faranno da audace contorno al tutto, e l'atmosfera scanzonata d'un Paese del genere, coniugata al torneo più atteso della storia del pallone? Che, per inciso, proprio nel Paese del Samba ha la sua patria putativa.

Già. Perché il Brasile sta al calcio come Napoli sta alla pizza. Come Milano sta alla moda. Come Parigi sta all'amore. Come Louis Vuitton sta alle borse.

Ecco: se vi dicessero che tra qualche giorno trascorrerete un mese presso la maison francese a discutere di borse, voi come la prendereste? Proprio come il vostro Lui, che sa che stanno cominciando i Mondiali.

Foto © mozZz - Fotolia.com