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Calcio: come funziona il famigerato fuorigioco

Fuorigioco: tutti sanno cos'è ma nessuno in grado di spiegarcelo! Abbiamo chiesto aiuto agli amici di Fantagazzetta!

Fuorigioco: tutti sanno cos'è ma nessuno in grado di spiegarcelo! Abbiamo chiesto aiuto agli amici di Fantagazzetta!

Avete presente il preciso momento in cui il vostro lui salta in piedi dal divano, avventandosi famelico e rabbioso come un furetto verso la TV, imprecando - parrebbe, gratuitamente - e maledicendo l'intera stirpe del tizio con la giacchetta nera che sventola integerrimo una bandierina gialla? Bene, quello non è il 'fuorigioco', ma la sua prima, naturale conseguenza.

La seconda è la reazione di chi invece è in campo: la metà esatta dei quali reagirà in maniera simile (se non uguale) a quella dell'uomo in poltrona; i restanti benediranno la decisione dell'uomo nero con silenti cenni d'approvazione.

Detto questo, spiegare le conseguenze d'una regola talmente strana che in molti, nel mondo del calcio, vogliono abolire, è molto più facile che spiegare la regola in sé e per sé. Il modo migliore per farlo è utilizzando una metafora che circola, in quest'ambiente, da una vita intera: immaginiamo che due fidanzati decidano di rubare un costosissimo profumo francese, agognato da anni da lei ma irraggiungibile per via dell'esorbitante costo.

Per riuscirci l'uomo, nel negozio, lo cela sapientemente sotto la giacca; la donna, invece, aspetta di riceverlo al volo, vicino all'uscita, per fuggire via indisturbata. Tra i due, una lunga fila di commessi, atti a vigilare con occhi da iena: ovviamente la cosa più facile sarebbe lanciare il pacco, superando l'intera fila di commessi e vigilantes. Se ci riuscisse, lei potrebbe prendere il pacchetto al volo e portarsi a casa il costoso 'eau de qualcosa'.

Bene: se nel momento esatto in cui lui lancia, lei si trovasse oltre l'ultimo commesso, nella vita reale il furto sarebbe riuscito, e Lupin e Margot sarebbero liberi, profumati e felici. Nel calcio - in cui lui e lei diventano compagni di squadra e il pacchetto diventa il pallone - è l'esatto contrario.

Difatti, se nell'istante stesso in cui un qualsiasi giocatore passa il pallone in avanti ad un altro, quest'ultimo si trova con il corpo oltre l'ultimo dei difensori avversari, allora l'arbitro fischia e l'azione si ferma per 'fuorigioco'.

Capito, adesso, perché si sta per ore ed ore a fare i fermo-immagine delle partite, a decidere della posizione di quelle assurde linee colorate che con il PC vengono 'disegnate' sul campo? Perché quelle linee segnano la posizione dell'ultimo difensore nell'istante del passaggio, e se l'attaccante supera quella linea anche solo con un braccio, un gomito o un pelo...

Allora tenetevi ben salde sul divano. Perché il vostro uomo è pronto a saltare addosso alla TV. Magari imprecando proprio contro Fantagazzetta, perché ha schierato proprio l’attaccante che è caduto nella ‘trappola’.

Tutto chiaro, adesso? No? Beh, rilassatevi. Sappiate che, anche se il vostro lui lo ammetterà mai, la verità è che praticamente nessun uomo sa precisamente di cosa stiamo parlando. Fidatevi.

Non ci credete? Provate a chiedergli il perché, se il lancio viene fatto con le mani - la cosiddetta 'rimessa laterale' - e non con i piedi non esiste il fuorigioco. Diventerà paonazzo come un rossetto da seratina senza figli, e cercherà di rispondere che "E' così e basta". Sarà a quel punto che vi congratulerete con voi stesse per aver letto questo pezzo, e ribatterete che "Invece un motivo c'è. Ma non te lo dico".

Lasciate pure che si scervelli nel cercarlo. Che un motivo vero e proprio non esiste, da questo istante, lo sappiamo solo noi e voi!

Foto © karenfoleyphoto - Fotolia.com