Matrimonio
Matrimonio

Quando il matrimonio diventa una gabbia

A volte dedicarsi esclusivamente alla vita matrimoniale rischia di opprimere, anziché entusiasmare. Ecco come riprendersi il proprio spazio.

A volte dedicarsi esclusivamente alla vita matrimoniale rischia di opprimere, anziché entusiasmare. Ecco come riprendersi il proprio spazio.

Sembra un paradosso, eppure a volte va così. Quel nido d’amore, che avevamo immaginato di costruire con il matrimonio, può tramutarsi da un giorno all'altro in una gabbia.

All’improvviso iniziamo a sentirci “strette” in quello che, fino a ieri, era stato il nostro spazio di intimità e libertà condiviso con l’altro.

Lì per lì cerchiamo di fare “come se” nulla fosse cambiato, come se si trattasse di un malessere passeggero: magari ci attribuiamo “colpe” che non abbiamo, ci raccontiamo che siamo stanche o che abbiamo bisogno di riposo. Ma se quella sensazione di stare in una gabbia non passa, ecco che emergono altre domande. Più profonde e impegnative. E a volte arriviamo a mettere in discussione persino quello che proviamo per il partner.

"Che cosa mi sta accadendo? Che cosa ci sta accadendo? Sono cambiata io o è cambiato lui? Perché all’improvviso vedo le cose in maniera diversa?"

Si tratta di punti interrogativi a cui è complicato dare una risposta immediata e su due piedi. Tanto vale, allora, cercare di sentirsi meglio e alleviare il senso di oppressione fin tanto che si arrivi a una conclusione valida, o quantomeno convincente.

Un modo per uscire temporaneamente dalla gabbia è quello di distrarsi, di fare altro, di dedicarsi a sé.

Basta poco: una passeggiata fuori con la musica in testa, un’uscita con le amiche, un aperitivo tra colleghi tirato fino a tardi. Quel che conta è uscire dal nido-gabbia e coinvolgersi in attività che non includano il marito. Servirà a respirare di più e a farci comprendere la natura di quel senso di oppressione.

Spesso abbiamo bisogno semplicemente di respirare aria nuova e diversa, soprattutto se siamo coinvolte in una relazione simbiotica.

Non è tanto il sentimento a turbarci quanto la nostra modalità di viverlo. Concediamoci più spazi di libertà.

Foto @ serpeblu | Fotolia.com