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Come allevare un pappagallo: le basi

Il pappagallo è un animale molto intelligente e socievole ma piuttosto impegnativo da allevare. Scopri cosa è necessario per adottarne uno.

Il pappagallo è un animale molto intelligente e socievole ma piuttosto impegnativo da allevare. Scopri cosa è necessario per adottarne uno.

Adottare un pappagallo è una esperienza straordinaria. Si tratta di un animale dalla sensibilità spiccata e di grande intelligenza. Le capacità mentali dei pappagalli sono ben note e almeno nelle specie più grandi possono essere paragonate, secondo diversi studiosi, a quelle di un bambino di 3-4 anni per molti aspetti cognitivi. Inoltre, il pappagallo è fortemente empatico, socievole, ma soprattutto sociale.

La maggior parte di essi non vive bene se non ha dei compagni con cui relazionarsi e la possibilità di avere con noi scambi che vadano oltre le interazioni per le cure basilari di igiene e alimentazione.

Il pappagallo può diventare insomma un ottimo compagno di vita per l’uomo. Ma è bene che sia chiara la differenza tra questo animale e tutti gli altri pet. Per garantirgli una vita lunga e qualitativamente buona è necessario allevarlo nel pieno rispetto delle sue esigenze fisiche e mentali che sono peculiari e variano spesso anche notevolmente da una specie all’altra (vedi DEA tips).

Dove vivono

La gabbia è indispensabile e deve essere sufficientemente spaziosa per il numero e la dimensione dei pappagalli che ospita. Ma va detto subito che questi animali hanno bisogno di uscite quotidiane sempre monitorate per sgranchire le ali e interagire con ambiente e proprietari

Per questo servirà un trespolo. La gabbia (o pappagalliera) servirà per il riposo e per quando non ci siamo o non possiamo prestargli le dovute attenzioni. Le migliori sono le gabbie in acciaio o in ferro verniciato. L’importante è che i materiali non si scrostino e non siano tossici.

Altra cosa importante è la collocazione della gabbia. Andrebbe tenuta per la maggior parte del tempo nella zona più frequentata della casa perché possa sentirsi parte della famiglia umana, evitando la cucina almeno nei momenti in cui si fa da mangiare. Per i periodi di riposo (11-12 ore al giorno) bisogna trovargli una collocazione in zona buia e tranquilla.

In primavera/estate si dovrebbe permettere ai pappagalli di esporsi al sole diretto nelle giornate calde, mettendo la gabbia in una zona esposta o all’aperto con una coperta su tre lati, in modo che gli animali siano protetti dalle correnti d’aria e allo stesso tempo abbiano una zona d’ombra in cui possano rifugiarsi se hanno troppo caldo.
Se l’animale ha le penne delle ali tagliate può essere accompagnato libero in giardino e messo su un albero perché prenda aria e giochi.

Quando l’animale è nella gabbia le aperture devono essere chiuse con un lucchetto perché i pappagalli sono molto bravi a studiare come aprire quelle fissate solo con ganci e mollette.

Il fondo dovrà essere fornito di griglia sollevata dalla vaschetta sottostante in modo da separare il pappagallo dalle proprie feci. Sul fondo della vaschetta sarà sufficiente mettere un foglio di carta di giornale da cambiare tutti i giorni.

Per quanto riguarda gli accessori serviranno dei contenitori per acqua e cibo possibilmente in acciaio inox da collocarsi in alto, diversi posatoi, una vaschetta d’acqua in cui si divertirà a fare il bagno, arricchimenti ambientali (giochi, fai da te, anche semplici rametti freschi con foglie che i pappagalli possano divertirsi a distruggere).

Cosa mangiano

In linea generale è da evitare l’alimentazione con solo miscele di semi anche nei granivori più stretti. Vanno preferite  invece diete che contemplino alimenti di vario tipo, fra cui cibo fresco (frutta, verdura, germogli e bacche), d lasciare a disposizione solo per poche ore al giorno per evitare che marcisca, alternato ad alimenti secchi, come semi (che non devono essere più del 20 -25% del totale), ma soprattutto estrusi o pellettati specifici per pappagalli (che possono rappresentare fino al 70-80% del totale). La frutta secca è una leccornia per i pappagalli, quindi meglio usarla come premio.

L’acqua deve essere lasciata sempre a disposizione fresca e pulita. Cambiatela una o due volte al giorno e massima attenzione alla pulizia del beverino.

La salute

Se allevati bene i pappagalli vivono in salute per molto, molto tempo. Alcune specie (amazzoni e cacatua) possono superare tranquillamente anche i 60-80 anni. L'importante è soddisfare tutte le loro esigenze e fargli fare visite di controllo con esami di routine annuali e per il controllo della psittacosi ogni 2-3 anni.

Photo © Alena Ozerova - Fotolia.com

Tipsby Dea

Un mondo di forme e colori

I pappagalli sono un gruppo piuttosto eterogeneo di uccelli che conta circa 350 specie anche molto diverse tra loro per morfologia, comportamento ed esigenze psico-fisiche. Prima di adottarne uno è meglio quindi informarsi sulle caratteristiche peculiari della specie a cui appartiene.