What's New
What's New

I 5 animali che hanno commosso il mondo

Hanno sofferto per la crudeltà dell’uomo e sono stati uccisi scatenando un’ondata d’indignazione: sono i cinque animali che hanno commosso il mondo. 

Hanno sofferto per la crudeltà dell’uomo e sono stati uccisi scatenando un’ondata d’indignazione: sono i cinque animali che hanno commosso il mondo. 

Per loro abbiamo versato molte lacrime e tante sono le proteste che i loro sfortunati casi hanno generato: si tratta degli animali che in questi anni hanno sofferto a causa della crudeltà di alcuni uomini o per incomprensibili decisioni prese dalle autorità. Dopo l’uccisione del Leone Cecil, simbolo dello Zimbabwe, ricordiamo anche gli altri casi, alcuni a lieto fine altri purtroppo no, degli animali cha hanno commosso il mondo.

5. La mucca Emma

Credit www.storieanimali.it

Emma la mucca che, in Germania, era destinata al macello e le cui lacrime, riprese in un video che ha fatto il giro del mondo ed è diventato virale sui social network, l’hanno graziata salvandola da morte certa.

4. L’elefante Raju

Credit www.youtube.com

Nel luglio del 2014 l’elefante Raju, tenuto in catene per 50 anni dal suo proprietario e usato per mendicare nelle strade dell’India del nord, è stato liberato grazie all’intervento di un’organizzazione di difesa degli animali.

3. La giraffa Marius

Credit www.lapresse.

Nel febbraio del 2014 la giraffa Marius dello zoo di Copenaghen, un cucciolo di 18 mesi, è stato ucciso e sezionato in pubblico per motivi di conservazione della specie, nonostante le proteste.

2. L’orsa Daniza

Credit www.iltempo.it

Nell’estate del 2014, in Italia, l’orsa Daniza non è sopravvissuta alla sedazione dopo settimane di polemiche per aver aggredito un cercatore di funghi: l’orsa stava solo difendendo i suoi cuccioli.

1. Il leone Cecil

Credit www.tgcom24.mediaset.it

Cecil è il leone di 13 anni, simbolo di un’intera nazione, ucciso il primo luglio 2015 dal dentista statunitense Walter Palmer per cui ora si chiede a gran voce l’estradizione nello Zimbabwe.