What's New
What's New

Italiani contrari a pellicce, vivisezione e caccia

Il Rapporto Eurispes conferma che gli italiani amano gli animali e sono contrari a produzione di pellicce, sperimentazione e caccia. 

Il Rapporto Eurispes conferma che gli italiani amano gli animali e sono contrari a produzione di pellicce, sperimentazione e caccia. 

Secondo il rapporto Eurispes gli italiani dimostrano sempre maggior amore e responsabilità nei confronti degli animali dichiarandosi contrari a pellicce, vivisezione e caccia ma cala il numero di adozioni di cani e gatti a causa della crisi economica.

Pur essendo italiani molto amanti degli animali, il 33% degli intervistati non può accogliere in casa un animale domestico per la scarsa disponibilità economica.

Tra quanti in passato ospitavano in casa propria più di un animale, prevale ormai la tendenza di non rimpiazzare gli animali che muoiono. Inoltre, come segnalato nell'indagine Eurispes con i veterinari del Fnovi, la tendenza alle adozioni di un animale si è molto contratta: per il 63,1% le adozioni riguardano i cani mentre per il 41% i gatti.

La maggioranza di chi ha un pet, ovvero l’81,9%, non supera la soglia dei 50 euro mensili per le spese dedicate al proprio animale domestico.

Nella parte del rapporto Eurispes dedicata ai temi e valori etici emerge la contrarietà della maggior parte degli intervistati contro l’attività legata alla produzione di pellicce animali (90,7%), la sperimentazione (87%), la caccia (78,8%), i circhi (68,3%) e i delfinari (64,8%).

Gli zoo restano amati dal 46,7% (dato in calo del 9,5% rispetto il 2013) degli italiani che si dichiarano favorevoli all’accesso degli animali da compagnia nei luoghi pubblici (56,5%) e nelle strutture ricettive (56,8%). Fortemente auspicata dal 64,4% degli intervistati una legge che equipari cavalli, asini e altri equini agli animali da affezione per impedirne la macellazione.

Foto © Sergey Nivens - Fotolia.com

Tipsby Dea

Italiani antivivisezionisti

Il fronte antivivisezionista si è rafforzato crescendo di circa sei punti percentuale rispetto al sondaggio realizzato nel 2013 raggiungendo l'87%.