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California: stop agli show con le orche

Sulla scia del documentario Blackfish, è stato presentato un disegno di legge per mettere uno stop agli show con le orche nei parchi marini della California

Sulla scia del documentario Blackfish, è stato presentato un disegno di legge per mettere uno stop agli show con le orche nei parchi marini della California

Molti ricorderanno la terribile fine di Dawn Brancheau l’allenatrice uccisa nel febbraio del 2010 dall’orca Tilikum durante uno spettacolo al SeaWorld di Orlando.

Tilikum, un esemplare femmina di sei tonnellate, che si era resa responsabile in precedenza di altre tre morti, in questi anni ha continuato ad esibirsi al SeaWorld per intrattenere i milioni di turisti che affollano ogni anno il parco acquatico ma oggi, complice un drammatico documentario intitolato "Blackfish", forse le cose potranno cambiare.

Il documentario ha sollevato parecchie domande circa i pericoli del mantenere questi giganti predatori in cattività: il deputato democratico Richard Bloom ha presentato un nuovo disegno di legge per mettere uno stop agli spettacoli con le orche nei famosi parchi marini della California.

La proposta di legge mira a vietare una volta per tutte la prigionia di questi mammiferi per l’intrattenimento umano nei parchi acquatici come il Sea World di San Diego

Attualmente non ci sono leggi che vietano la detenzione in parchi acquatici delle orche, ma esistono leggi federali che ne regolano la cura, la cattura e la ricerca. Il deputato Bloom ha descritto la proposta di legge come una «normativa di riferimento che chiede un miglioramento globale sulle leggi di protezione della specie in California».

Il documentario «Blackfish» oltre a raccontare l’uccisione della Brancheau pone l’accento sullo sfruttamento e sulle sofferenze patite dalle orche che, una volta catturate in mare, vengono poi rinchiuse nelle strutture per l’addestramento. Il documentario critica il concetto stesso di intrattenimento e spiega come l’orca Tilikum sia stata spinta alla follia dalla sua condizione di prigionia.

Il dottor Peter Evans, direttore della Sea Watch Foundation, sostiene che le orche possono attaccare per frustrazione per via dello spazio ristretto in cui vivono. Questi enormi mammiferi marini sono capaci di percorrere anche più di 100 miglia in un solo giorno per cui vivere in una vasca per loro è altamente frustrante ed è probabile che abbiano attaccato i loro addestratori per questo motivo.

Foto © jpdaumalle - Fotolia.com 

Tipsby Dea

Gruppi familiari di orche

I parchi acquatici per quanto grandi e ben attrezzati non sono il posto a cui questi animali appartengono: le orche vivono in gruppi familiari e si arrabbiano quando vengono separate dalla loro progenie per essere inviate nelle strutture di addestramento.