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Coralli e molluschi a rischio nel 2100

Secondo una recente ricerca, diversi tipi di organismi marini come coralli e molluschi a causa dell'aumento di anidride carbonica rischiano di scomparire entro il 2100. 

Secondo una recente ricerca, diversi tipi di organismi marini come coralli e molluschi a causa dell'aumento di anidride carbonica rischiano di scomparire entro il 2100. 

Secondo i risultati di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dei Dipartimenti di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, Chimica "G. Ciamician" e Fisica dell'Università di Bologna, a causa dell'aumento di CO₂ negli oceani e della conseguente acidificazione delle acque molti organismi marini complessi rischieranno di scomparire tra un centinaio di anni.

Lo studio, che si è svolto nell'ambito del progetto europeo CoralWarm, finanziato dall'European Research Council, ha cercato di capire come i diversi organismi presenti nel mare reagiranno ai cambiamenti climatici e al crescente aumento di CO₂ nell'atmosfera che, disperdendosi negli oceani, causa un incremento del livello di acidità delle acque marine.

Gli organismi marini più complessi come coralli e molluschi a differenza di quelli più elementari, come le alghe, difficilmente riusciranno ad adattarsi all'acidificazione degli oceani.

L'indagine è stata condotta nell’area circostante il cratere del vulcano sommerso al largo dell'isola di Panarea, nelle Eolie. Questo sito è stato scelto perché dal cratere fuoriescono emissioni continue di anidride carbonica che aumentano l'acidità dell'acqua circostante. 

Man mano che ci si avvicina al centro del cratere l'acidità tende ad aumentare e questa situazione risulta simile ai valori ipotizzati per gli oceani del globo per il 2100.

I ricercatori hanno verificato la reazione di alcune specie del Mediterraneo all'aumento dell'acidità del mare in merito al processo di calcificazione, necessario per la costruzione delle strutture prodotte da alcune alghe o dello scheletro dei coralli e delle conchiglie dei molluschi.

All'aumentare dell'acidità, le caratteristiche mineralogiche delle alghe diminuivano la concentrazione del carbonato di calcio mentre quelle dello scheletro dei molluschi più complessi restavano quasi invariate: insomma avvicinandosi al punto più acido al centro del cratere si trovavano solo le alghe.

Dunque in un mare acidificato come quello previsto nei prossimi decenni, organismi animali come coralli e molluschi e altri calcificanti potrebbero scomparire a favore di organismi vegetali semplici come le alghe con gravi conseguenze sull'ecosistema marino.

Foto © Richard Carey - Fotolia.com 

Tipsby Dea

Studio pubblicato

Lo studio è stato pubblicato sull'ultimo numero della rivista Natura Climate Change con il titolo "Biomineralization control related to population density under ocean acidification".