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Due new entry italiane nelle Riserve della biosfera dell’Unesco

Il Delta del Po e le Alpi Ledrensi in Trentino sono state riconosciute il 9 giugno come Riserve della biosfera dell’Unesco. 

Il Delta del Po e le Alpi Ledrensi in Trentino sono state riconosciute il 9 giugno come Riserve della biosfera dell’Unesco. 

A Parigi, lo scorso 9 giugno, il Delta del Po e le Alpi Ledrensi del Trentino sud-occidentale sono territori entrati a far parte del network internazionale delle Riserve della biosfera dell’Unesco.

E così sono diventati dodici i siti italiani presenti in questa prestigiosa lista mondiale dell’Unesco che nel 2014 aveva già approvato la presenza della Sila.

Le Riserve della biosfera sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini che, tramite un’opportuna gestione del territorio, vedono l’unione della conservazione dell’ecosistema e della sua biodiversità con le strategie di sviluppo sostenibile e di sviluppo socioeconomico.

I territori scelti quest’anno sperano che le loro attività agricole, artigianali, commerciali, della pesca e del turismo ricevano un’efficace valorizzazione grazie al riconoscimento dell’Unesco.

Il territorio interregionale del Delta del Po, suddiviso in area del Veneto e in area dell’Emilia Romagna, già dal 1999 insieme a Ferrara è riconosciuto Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.

Il Delta del Po rappresenta uno dei più importanti parchi deltizi d’Europa e un’area di fondamentale interesse ecosistemico e storico-paesaggistico.

Il riconoscimento come Riserva della biosfera sarà utile non solo per la salvaguardia e protezione dell’ambiente e del paesaggio ma anche per lo sviluppo delle attività economiche e sociali del territorio, e in particolare alle attività culturali, turistiche, artigianali, agricole, commerciali e di pesca.

E’ rimasta invece in sospeso la candidatura dell’Appennino tosco-emiliano: il Comitato che valuta i territori candidati attende maggiori informazioni specifiche, che potrebbero essere giudicate sufficienti dall’assemblea generale, in tal caso i siti italiani ammessi nel 2015 sarebbero tre.

Foto © francescodemarco - Fotolia.com

Tipsby Dea

Il programma MaB

Negli anni Settanta, l’Unesco ha avviato il programma MaB (Man and the Biosphere) per migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca.