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UE: mancato l’accordo per vietare la pesca a strascico

Riforma della pesca dell’UE: per pochi voti non è passata la proposta per la graduale eliminazione dello strascico e delle reti da posta profonde.

Riforma della pesca dell’UE: per pochi voti non è passata la proposta per la graduale eliminazione dello strascico e delle reti da posta profonde.

Per pochissimi voti il Parlamento europeo, lo scorso dicembre, non ha raggiunto l'accordo per vietare la pesca a strascico: la pratica che reca danni incalcolabili alla vita degli oceani profondi.

Anche se una serie di misure volte a proteggere gli abissi è stata effettivamente approvata, non così è accaduto per la proposta che tutti gli ambientalisti aspettavano con più interesse.

La proposta per la progressiva eliminazione della pesca a strascico e delle reti da posta profonde, responsabili della devastazione di chilometri e chilometri di fondali marini non è passata per 342 su 326 voti

Un gran numero di scienziati, piccoli pescatori artigianali, associazioni ambientaliste e organizzazioni per la conservazione marina, da tempo si erano dette a favore di una normativa in grado di porre un freno alla pesca di fondo.

Questa pratica, riconosciuta come altamente distruttiva degli ecosistemi marini profondi, comporta la distruzione sistematica di coralli millenari, spugne e pesci dal ciclo riproduttivo molto lento che stentano a riprendersi dai danni provocati.

Si stima che le specie che popolano abissi più profondi siano tra le 500.000 e i 10 milioni e la maggior parte di esse non è ancora stata studiata. Si tratta di un patrimonio inestimabile in grado oltretutto di fornire terapie fondamentali per la cura di gravi malattie.

Alla luce di queste considerazioni pare dunque inspiegabile il voto contrario deciso dal Parlamento europeo: evidentemente vi sono altre dinamiche che sfuggono all’opinione pubblica e che hanno portato a questa incredibile decisione.

Un motivo potrebbe risedere nel fatto che la pesca profonda a strascico vede proprio nei paesi europei alcuni dei maggiori interpreti. Risultano in testa alla classifica per questo tipo di catture i Paesi iberici seguiti da Danimarca, Francia, Estonia, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia e Russia.

Foto © cybercrisi - Fotolia.com

Tipsby Dea

Gli sconfitti

Le associazioni che si sono battute per la questione della riforma della pesca a strascico sono Deep Sea Conservation Coalition, Greenpeace, Legambiente, Marevivo, Oceana, Pew, Thetys e Wwf.