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Sovrappeso e obesità infantile: calcolare il BMI

Il BMI (Body Mass Index) ovvero l’Indice di Massa Corporea è uguale al peso in Kg diviso all’altezza in metri al quadrato.
Nella definizione di sovrappeso e obesità riguardo ad un bambino bisogna, però, anche considerare il fattore crescita con le tabelle che riportano i percentili.  

Il BMI (Body Mass Index) ovvero l’Indice di Massa Corporea è uguale al peso in Kg diviso all’altezza in metri al quadrato.
Nella definizione di sovrappeso e obesità riguardo ad un bambino bisogna, però, anche considerare il fattore crescita con le tabelle che riportano i percentili.  

Spesso si giudica un bambino “grassottello” o “paffuto” in modo simpatico e scherzoso sottovalutando i casi in cui si tratta di sovrappeso e obesità.
Questo succede perché difficilmente si riescono ad individuare le casistiche di normopeso o sovrappeso nel minore. Il procedimento è complicato e bisogna attenersi ad alcuni parametri.

In un adulto il peso ideale è calcolato in base al BMI (Body Mass Index), ovvero all’Indice di Massa Corporea che è uguale al peso in Kg diviso all’altezza in metri al quadrato. Questo calcolo è stato riproposto anche per i bambini e in base al risultato si definisce obeso un minore il cui peso supera del 20% quello ideale e in sovrappeso se lo supera dal 10% al 20% oppure se il suo BMI è maggiore di quello che dovrebbe essere.

In una corretta definizione di sovrappeso e obesità riguardo ad un bambino bisogna tenere conto anche del fattore crescita.

La crescita del bambino si calcola facendo riferimento a delle tabelle che riportano percentili, ovvero grafici che riuniscono i valori percentuali di peso e altezza dei bambini, diversificandoli per sesso ed età.
Una “crescita normale” è quella che si trova intorno al 50° percentile, mentre è da considerare a “rischio obesità” con l’aumentare del valore medio.

Definire clinicamente uno stato di obesità nel bambino non è quindi sempre così semplice ma dall’osservazione scaturiscono molte cose che spesso si possono tramutare in segnali d’allarme.
Ad esempio anche solo notare comportamenti altalenanti nell’alimentazione del proprio figlio può suscitare qualche campanello d’allarme; l’importante è accorgersene: essere presenti e pronti ad intervenire.

L’obesità infantile è quindi causata da un eccessivo quantitativo di calorie che il minore introduce per un tempo troppo lungo non favorendo così il dispendio calorico sufficiente a compensare la quantità di cibo introdotta con le calorie effettivamente bruciate.
A questo proposito è consigliabile consultare il proprio medico o pediatra per sapere come agire o anche soltanto per tenere sotto controllo il peso del proprio bambino.

Molti genitori tendono a lasciare che i figli si concedano snack e spuntini vari nell’arco della giornata non prestando attenzione alle quantità e agli orari in cui questi vengono consumati.
Spesso, purtroppo, sono proprio questi comportamenti erronei che tendono a definire un certo tipo di dipendenza dal “cibo spazzatura” o junk food; una dipendenza alla quale il bambino abituandosi non può fare a meno.

Per il calcolo dell’Indice di Massa Corporea e la consultazione delle tabelle dei percentili vi consigliamo di consultare questo sito www.amicopediatra.it.