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Come difendere adolescenti e bambini dal Sexting

Il Sexting è un fenomeno molto diffuso tra adolescenti e bambini. Un fenomeno scoperto dalla cronaca e finito sui giornali. Una guida per sapere cos'è e come intervenire.

Il Sexting è un fenomeno molto diffuso tra adolescenti e bambini. Un fenomeno scoperto dalla cronaca e finito sui giornali. Una guida per sapere cos'è e come intervenire.

Il sito con foto di ragazzine adolescenti nude, scoperto e chiuso la settimana scorsa dalla Polizia postale e delle comunicazioni di Catania, porta alla luce un fenomeno diffuso in modo impressionante. Il sexting

Che cos'è il Sexting

La parola  nasce dall’unione di sex e texting , che inquadra quel fenomeno diffuso tra i giovani,  di postare su internet o scambiare via cellulare, foto di loro stessi in pose provocanti, nudi o seminudi. Foto inviate ad amici, ma anche a sconosciuti.

Save the Children, in occasione dell'annuale Safer Internet Day, di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi, ha realizzato la sua consueta indagine sul mondo giovanile ed ha evidenziato l'inquietante aumento del fenomeno 'sexting'.

Save the Children ha approfondito la questione nella sua indagine intitolata “Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani”  . Un documento prezioso che fotografa in dettaglio le abitudini quotidiane di bambini e adolescenti, in riferimento alla sfera affettiva e sessuale e che è stato diffuso questa settimana.

Secondo la ricerca il 4% di ragazzini e ragazzine italiani fra i 12 e i 14 anni dichiara esplicitamente di inviare spesso fotografie di sé nudi o in pose sexy.

  • La percentuale sale all'8% fra i 15 e i 17 anni di età.

Ma il dato è quasi certamente sottostimato. Se poi si chiede a che età si è inviato il primo messaggio un po’ osé, con sottintesi e riferimenti sessuali, le conferme fioccano e le percentuali salgono: ben il 47% dice di averlo fatto tra i 10 e 14 anni, gli altri dai 15 in su. Preoccupante anche un altro dato.

Il 43% dei ragazzi intervistati dichiarano come abitudine di inviare messaggi con riferimento al sesso

  • inviare dati personali a persone conosciute via internet
  • guardare video o foto a sfondo sessuale su internet
  • ricevere messaggi che contengono riferimenti al sesso
  • dare il proprio numero di telefono a qualcuno conosciuto su internet
  • mentre il 22% dei ragazzi racconta di aver avuto rapporti intimi con qualcuno conosciuto solo in rete
Le stesse abitudini valgono anche per i giovanissimi, cioè tra i 12 e i 14 anni con una percentuale del 17%.

Dall'indagine viene fuori che per circa il 15% di questi ragazzi, mandare le proprio foto nudi, serve a ottenere regali, tipo ricariche telefoniche o ricompense in denaro.

Come ha sottolineato Raffaella Milano, Direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children

“Quello che colpisce è che questi giovani si dichiarano consapevoli dei rischi e dei pericoli nei quali rischiano di incappare. Le molestie via cellulare o e-mail vengono segnalate come un problema all’ordine del giorno da circa un terzo degli intervistati (29%), così come l’alta probabilità - dichiarata dal 37% - di imbattersi in maniaci o squilibrati in caso di scambio di immagini a contenuto sessuale. Tuttavia anche se sono razionalmente consapevoli che prevalgono i rischi (76%) sui vantaggi (7%) questo non sembra essere un deterrente”.

C'è da evidenziare però che questo atteggiamento dei ragazzi in rete, è simile a quello che hanno nella loro vita off-line, che è spesso un corollario di trasgressioni come il consumo di droghe, di alcol, piccoli furti, episodi di bullismo, rapporti sessuali completi avuti tra i 12 e i 14 anni...

Cosa si può fare?

Innanzitutto, come genitori ed educatori,  prendere consapevolezza della realtà.
  • Informarsi, documentarsi
  •  leggere la pubblicazione di Save the Children e i tanti documenti disponibili dalle Associazioni che operano quotidianamente con i ragazzi
  • impegnarsi nel ruolo educativo nei confronti dei nostri figli
  • dare il buon esempio, anche ad esempio, smettendo di diffondere le foto dei nostri figli attraverso internet e i telefonini. E' la prima base della tutela delle loro vite.
Per i ragazzi, internet è un mondo positivo, una specie di televisione che però li rende protagonisti. La loro ricerca di affermazione, di autostima e il bisogno di 'essere visti', in qualche modo, sembra essere il motivo fondamentale delle loro abitudini in rete e nella vita reale. Come spiega Raffaella Milano:

“Le motivazioni che spingono i ragazzi sembrano essere afferenti più alla sfera dell’autostima e dell’affermazione di sé stessi che il frutto di una valutazione attenta e lucida e questo sembra confermare come l’utilizzo che i ragazzi fanno di Internet e cellulari sia fortemente influenzato dalla sfera delle relazioni e delle emozioni e che pertanto l’affettività e sessualità, insieme alla percezione del rischio e alla consapevolezza dei pericoli, sia un ambito fondamentale sul quale agire in termini di prevenzione quando si parla di sicurezza in rete."

La realizzazione di un ambiente sicuro in rete e fuori, è una responsabilità che deve essere condivisa da tutti dove la famiglia ha un ruolo fondamentale, ma è un impegno per il quale nessuno singolarmente possiede tutte le competenze e gli strumenti necessari. 

Tutelare i bambini e gli adolescenti online è possibile ad esempio:

  • partecipando al Safer Internet Day, la giornata per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile dei Nuovi Media tra i più giovani.
  • Visitando e contribuendo  al Centro Giovani Online www.sicurinrete.it, coordinato da Save the Children e Adiconsum.

In occasione della giornata, proprio il 7 febbraio a Roma, si terrà un incontro ospitato dal Presidente della Camera (ore 15.00, Sala della Regina, Palazzo Montecitorio) insieme al Comitato Consultivo del Centro Giovani Online, coordinato da Save the Children e Adiconsum: un network di istituzioni, società scientifiche, media, aziende ICT e di telefonia mobile, associazioni e università, attive nella tutela online di bambini e adolescenti.

Nel corso dell’incontro il Comitato presenterà "L'Agenda strategica per la promozione dei diritti online dei minori" e la nuova ricerca “Insieme. Più Connessi. Più sicuri

Per approfondire:

photo credit: MacQ via photopin cc