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Epidemie silenziose: lo speciale

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Epidemie silenziose: scompenso cardiaco, prima causa di morte in Italia

Oltre un milione di italiani all'anno soffre di scompenso cardiaco, ma nei prossimi mesi sarà disponibile in Italia un nuovo farmaco che potrebbe ridurre il rischio di mortalità del 15%.

Oltre un milione di italiani all'anno soffre di scompenso cardiaco, ma nei prossimi mesi sarà disponibile in Italia un nuovo farmaco che potrebbe ridurre il rischio di mortalità del 15%.

Un'epidemia silenziosa, quella che colpisce oltre un milione di italiani. L'1,5% della popolazione infatti è colpita dallo scompenso cardiaco, che rappresenta la prima causa di morte in Italia, specialmente per gli over65. Ma nei prossimi mesi un farmaco potrebbe ribaltare la situazione. Infatti, nei prossimi mesi sarà disponibile un medicinale che ridurrà il rischio di mortalità di questi pazienti del 15%.

Ma cos'è lo scompenso cardiaco?

Come spiega all'AdnKronos Salute il cardiologo Ciro Indolfi, direttore del dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell'Università Magna Grecia di Catanzaro, si tratta di un'epidemia silenziosa che causa 190 mila ricoveri all'anno. Si tratta della seconda causa di degenza dopo il parto naturale.

Lo scompenso cardiaco è una sindrome clinica complessa. In questa condizione, il cuore non è capace di distribuire il sangue in misura adeguata a tutti i tessuti, per adempiere alle funzioni metaboliche.

Secondo i dati forniti dallo specialista, la spesa totale a carico del Sistema Sanitario Nazionale per questa patologia ammonta a 3 miliardi di euro all'anno, pari al 2% della spesa sanitaria complessiva. Gestire un paziente affetto da scompenso cardiaco costa 11.800 euro all'anno: l'85% della spesa è rappresentata dai costi di ricovero.

In tutto il mondo lo scompenso cardiaco pesa sulle finanze statali per una cifra da capogiro: 100 miliardi di euro. Tale spesa è destinata a raddoppiare entro il 2030.

Dall'inizio del 2017 sarà disponibile un farmaco a base di sacubitril e valsartan (Entresto*), un inibitore del recettore dell'angiotensina e della neprilisina. "È una novità assoluta - sottolinea il cardiologo - già passata al vaglio di un grande studio condotto su migliaia di pazienti, lo studio Paradigm, che ne ha sancito sia la sicurezza che l’efficacia". Il medicinale potrà essere prescritto a meno che non si sia in presenza di ipotensione e iperpotassiemia.

I benefici del nuovo farmaco stanno nell'aumento dei livelli di Anp (Peptide natriuretico atriale) con l'effetto benefico di far perdere acqua e sodio e di ridurre la fibrosi miocardica. Il rischio di mortalità e di ricovero diminuiscono del 15% con un prolungamento medio della durata della vita.

Fondamentale nella lotta a questa epidemia silenziosa sono la diagnosi precoce e i trattamenti al momento giusto. I sintomi da non sottovalutare sono la necessità di urinare durante la notte, la difficoltà a respirare sotto sforzo e un eccessivo gonfiore a piedi e caviglie.

I principali fattori di rischio che portano allo scompenso cardiaco sono: la cardiopatia ischemica, l'anomalia delle valvole cardiache e l’ipertensione. Per ridurre il peso di questi rischi è necessario smettere di fumare, praticare esercizio fisico e regolare e limitare lo stress. Anche l'alimentazione iposodica e povera di grassi gioca un ruolo importante.