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Camminare è l'atto più naturale ma è importante camminare bene per prevenire dolori e disturbi funzionali. Ecco come

Camminare è l'atto più naturale ma è importante camminare bene per prevenire dolori e disturbi funzionali. Ecco come

L’appoggio del piede garantisce stabilità al corpo e permette di camminare bene. Infatti, camminare bene significa rispettare le diverse fasi del movimento del piede che si susseguono veloci e in modo spontaneo.

Quando si cammina, l’impatto del tallone viene subito assorbito dall’appoggio completo del tallone stesso, poi il piede si trasforma in una leva rigida che trasferisce il carico in avanti, prima sulla parte esterna (fase di supinazione), poi su quella interna (fase di pronazione), fino alla spinta finale del metatarso che coinvolge le dita.



Quando si anticipa la fase interna o quella esterna facendole durare più a lungo, si hanno dei problemi funzionali.


 

  • L’eccesso di pronazione è legato ai piedi piatti mentre l’eccesso di supinazione è tipico delle donne e degli uomini che fanno sport e che hanno piedi reattivi, tesi e tendenzialmente incavati

 

  • Questi difetti portano ad un’alterazione della camminata e si possono ripercuotere sulle caviglie con possibili distorsioni, dolori alle ginocchia, alle anche e alla schiena

 

  • La camminata è un atto spontaneo e per questo non è possibile auto-correggersi. Si può intervenire sui fattori esterni: postura, sovrappeso, rinforzo dei tendini, dei muscoli, calzature adeguate.

 

  • Una scarpa sbagliata è alla base di molti problemi del piede. Le donne partono svantaggiate perché hanno tendini più corti e dovrebbero scegliere scarpe con certe caratteristiche funzionali. Ma amano i tacchi vertiginosi. Questi, spostano il peso sull’avampiede creando un sovraccarico pericoloso: possono insorgere dolori e alla lunga può svilupparsi l’alluce valgo.
  • L’ideale è un tacco medio, dai 2 ai 5 cm.
  • Se non si può rinunciare ai tacchi, meglio non indossarli per più di due ore al giorno, né usarli per camminare a lungo

 

  • Il piede ha una sensibilità quasi pari a quella della mano: rileva la posizione del corpo nello spazio e la comunica al cervello affinchè possa adattare il movimento alle mutevoli condizioni esterne (terreno, ecc)
  • Per stimolare, appunto, i centri nervosi dai quali dipende la regolazione dell’equilibrio posturale, si consigliano gli esercizi propriocettivi da eseguire con la guida di un fisioterapista ma anche da soli a casa

Foto tratta da Flickr via Aussiegall