Altri animali
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In Italia le specie aliene sono raddoppiate in 30 anni

Siamo invasi da specie animali aliene: negli ultimi trent’anni la loro crescita è stata del 96%. 

Siamo invasi da specie animali aliene: negli ultimi trent’anni la loro crescita è stata del 96%. 

Il fenomeno della presenza di specie animali aliene, esasperato dalla globalizzazione e dai cambiamenti climatici, sta crescendo a un ritmo sorprendete: in Italia, negli ultimi 30 anni le specie invasive hanno superato quota 3mila aumentando del 96%.

E’ quanto emerge dal progetto Life Asap (Alien Species Awareness Program), cofinanziato dalla Commissione Europea di cui Ispra e Legambiente sono promotori in Italia.

Le specie animali aliene rappresentano ormai in tutto il mondo la seconda causa di estinzione delle specie autoctone, dopo l’eccessivo sfruttamento da parte dell’uomo.

In Europa le specie aliene causano ogni anno danni per 12 miliardi di euro minacciando la biodiversità, tanto che l’Unione Europea ha approvato il Regolamento 1143/2014 volto a ridurre la diffusione delle specie esotiche invasive.

Purtroppo nel corso degli anni si è molto sottovalutato il problema, come nel caso del gambero rosso della Luisiana, diffuso nell’ambiente dai pescatori che pensavano di fare un ottimo affare: in breve tempo questa specie, più aggressiva del gambero italiano, ha ridotto la biodiversità dei fiumi, mangiando piccoli pesci e di anfibi e alterando le strutture degli argini dei fiumi a causa delle tane che scava.

Lo scoiattolo americano grigio ha rischiato di condannare all’estinzione lo scoiattolo rosso europeo e ha danneggiato migliaia di alberi che, privati della corteccia, rimangono più vulnerabili a insetti e funghi.

Per non parlare poi della zanzara tigre, veicolo di diversi virus che colpiscono l’uomo, e del calabrone asiatico che distrugge gli alveari delle alpi.

E’ dunque fondamentale ridurre la diffusione delle specie aliene già presenti sul territorio e portare avanti una campagna di informazione per dissuadere le persone da acquisti irresponsabili.

Foto Lav