Cucina e Ricette News
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Oltre i tabù: La pizza all'ananas fa davvero schifo?

Dalla storia all'affronto a Cannavacciuolo durante Masterchef, passando per la citazione di Gino Sorbillo: perché la pizza hawaiana divide e affascina il mondo?

Dalla storia all'affronto a Cannavacciuolo durante Masterchef, passando per la citazione di Gino Sorbillo: perché la pizza hawaiana divide e affascina il mondo?

In occasione della sfida con il panificatore romano Pierluigi Roscioli, a febbraio 2024 uno dei concorrenti della tredicesima edizione di Masterchef ha deciso di proporre la famigerata pizza all'ananas. Evidentemente fortificato da un importante processo di meditazione, Antonino Cannavacciuolo si è limitato a dire a denti stretti al concorrente: «Ma tu lo sai di dove sono io?». 

Eppure, lo scandalo provocato dalla cosiddetta pizza hawaiana durante il talent show è una costante. In tutto il mondo gli amanti della pizza si dividono tra favorevoli e contrari alla ricetta che abbina il frutto tropicale a pomodoro, mozzarella e prosciutto. Ma per chi ama le provocazioni – vedi Gino Sorbillo – questa ricetta è un invito a nozze. Infatti, ha usato questo simbolo dei peggiori luoghi comuni sulla cucina americana per scandalizzare e attirare l'attenzione sulla sua attività. 
Ma la pizza all'ananas fa davvero schifo? O potremmo scoprirci innamorati di questa ricetta senza accorgercene, dopo il primo assaggio? Ecco tutta la verità dietro questo (forse finto) abominio dell'arte bianca.

Perché si discute della pizza all'ananas?

La polemica sulla pizza all'ananas vive momenti di alterna vitalità. Oltre al succitato caso registrato durante Masterchef, a far discutere è stata la scelta di Gino Sorbillo di inserire la ricetta nelle sue pizzerie. Presente con numerosi punti vendita in tutta Italia e nel mondo, ha annunciato la novità con un video girato nello storico locale in via dei Tribunali Sorbillo e poi diffuso via social. Naturalmente le reazioni più numerose sono state quelle tra lo scandalizzato e l'offeso. Senza scomporsi, il maestro – che la sa lunga in fatto di marketing – ha candidamente risposto a tutti i detrattori: «È buona, non si può giudicare senza averla prima assaggiata». E per dimostrarlo, ha fatto egli stesso da cavia.

Sorbillo, intervistato dall'Ansa, ha anche spiegato la sua ricetta.  «Viene effettuata una precottura dell'ananas con zucchero a velo ottenendo una disidratazione, poi si aggiunge provola affumicata di Napoli. A metà cottura viene messo l'ananas così ottenuto, "caramellato". Il tutto cotto con olio extravergine di oliva».

Ma il pubblico non ha abbassato i toni, considerando il gesto un affronto alla tradizione, alla vera pizza napoletana. Peccato che questo piatto, benché nato ai piedi del Vesuvio, sia stato trasformato proprio grazie agli immigrati italiani negli Stati Uniti, quelli che ogni giorno vengono derisi proprio perché cultori di abitudini gastronomiche che a noi appaiono bizzarre.

La pizza originaria non era altro che un disco di pasta alto e mal cresciuto, sormontata da formaggi di vario genere, pesciolini e qualche pomodorino tagliato. Quindi parlare di "vera pizza napoletana" riferendosi alle origini della ricetta è un errore grossolano quasi quanto mettere il ketchup al posto del pomodoro.

Le sfide di Franco Pepe e Pier Daniele Seu

Tra gli esempi più celebri di pizzaioli che hanno voluto sfidare il buon senso proponendo la pizza all'ananas, c'è Franco Pepe. Nella sua AnaNascosta ha avvolto il frutto in fettine di prosciutto San Daniele, il tutto racchiuso in un impasto di pizza fritta. Lo chef campano è stato uno dei primi a intuire che il grosso limite di questa pizza è l'altissima acidità che l'incontro tra il pomodoro e il frutto tropicale scatena. Quindi, via l'ortaggio e massimo spazio all'ananas, ma con le dovute cautele. 

Poi c'è chi ama esagerare, come Pier Daniele Seu: lui, di pizze con l'ananas, ne ha ideate ben due. Nella prima ricetta ha utilizzato un carpaccio di ananas essiccato accanto a una crema di olive nere, prosciutto cotto salato in acqua di mare, misticanza, polvere di olive nere, mozzarella e gel di jalapeño e ananas fermentato. Non pago di questa creazione, ha lavorato a una seconda ricetta: la Pizza-colada. Si tratta di una ricetta dolce con ricotta mantecata al lime, ananas marinato al rum, purea di cocco, cocco disidratato e menta.

La storia della pizza all'ananas

Una delle domande che assilla gli appassionati di gastro-polemiche come questa è: ma chi ha inventato la pizza all'ananas? Chi è stato all'origine di questo abbinamento bizzarro tra pomodoro, mozzarella, prosciutto crudo e frutto tropicale? Secondo la leggenda la "colpa" - o il merito, a seconda del proprio gusto personale - è di Sam Panopoulos

Immigrato greco in Canada, gestiva un ristorante con i suoi fratelli nella città di Chatham, Ontario. Negli anni Sessanta Panopoulos visitò Napoli e, dopo quel viaggio, continuò a pensare a possibili abbinamenti tra pancake, hamburger e ingredienti italiani. Ma l'idea si arenò ben presto: tutto troppo "scontato". Allora iniziò a sondare gli ingredienti e i sapori agrodolci della cucina cinese. Tutti conosciamo il maiale in salsa agrodolce, reso speciale proprio dall'ananas. Ciò spinse Panopoulos a mettere prosciutto e ananas in scatola su una semplice Margherita, creando la famosa pizza hawaiana. Che piacque subito ai clienti del ristorante dei fratelli Panopoulos, ancora incoscienti del "guaio" planetario che avrebbero scatenato.

Come ha giustamente notato Pepe, il problema principale di questa pizza è la spinta acida, amplificata dall'accostamento tra pomodoro e ananas. Ciò rende la ricetta anche di difficile digeribilità. Il nome pizza hawaiana, invece, deriva dal fatto che all'epoca il frutto, così come la cultura tiki, erano molto amati da chi aveva la fortuna di aver visitato le isole del Pacifico.

La pizza più amata dagli americani (o forse no)

Tra i commenti più pungenti sotto il video di Gino Sorbillo dedicato alla sua pizza all'ananas, ce n'è uno che dice: «E ora come faremo a criticare gli americani?». Vituperati già per la cattiva abitudine di bere il cappuccino durante i pasti come fosse acqua minerale, sono il nostro bersaglio preferito per sentirci migliori di loro (almeno a tavola). Si crede che la pizza all'ananas sia in cima ai desideri gastronomici degli statunitensi, ma un sondaggio di YouGov condotto nel 2021 ha sbaragliato anche questa credenza.

Infatti, tra i condimenti più amati della pizza a stelle e strisce ci sono i celebri Pepperoni, ovvero fette di salame piccante. Seguono salsiccia, funghi, formaggio extra in aggiunta alla già presente mozzarella (o qualunque cosa sia quella che mettono insieme al pomodoro) e le cipolle. Lo stesso sondaggio, sorpresa, indica la pizza all'ananas come una delle ricette più odiate oltreoceano. Quindi siamo rimasti i soli a mangiare la pizza hawaiana? Avremo mai il coraggio di perdonarci o almeno di ammettere che sì, alla fine, la pizza con l’ananas è pure buona?

Foto di apertura: pagina Instagram di Sorbillo