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Come evitare di investire denaro nelle banche armate

Per essere un risparmiatore etico e solidale devi sapere se la banca a cui affidi i tuoi risparmi è o no una banca armata, che sostiene l’industria militare.

Per essere un risparmiatore etico e solidale devi sapere se la banca a cui affidi i tuoi risparmi è o no una banca armata, che sostiene l’industria militare.

Essere un risparmiatore etico e solidale significa non solo investire il proprio denaro in istituti di credito appartenenti alla finanza etica ma essere anche informati sulle attività speculative della tua banca: potresti essere complice, a tua insaputa, di tutta una serie di attività che non condividi.

Un esempio lampante in tal senso è quando la banca in cui hai investito i tuoi risparmi ha a che fare con l’industria militare: è il caso delle così dette banche armate.

La nozione di banche armate è stata creata nei primi anni novanta dal movimento pacifista italiano per indicare tutti quegli istituti di credito coinvolti nella vendita di materiale bellico da parte di aziende nazionali.

La legge 185 del 1990, fortemente voluta dalla campagna di pressione esercitata dalla società civile in seguito allo scandalo sui traffici tra Italia e l’Iraq di Saddam Hussein, obbliga il Governo a rendere noti i dati di incasso legati all’esportazione di armamenti.

Con l'approvazione di questa legge però le banche hanno incominciato a modificare il loro approccio nei confronti della finanza legata agli armamenti delegando queste attività alle filiali estere.

In base alla legge 185/90, questo tipo di operazioni finanziarie non è vietato a patto che siano approvate dal Parlamento e che non ci si trovi in condizione di violazione dei diritti umani, guerra o dittatura

Ogni anno viene pubblicata una lista delle banche armate che finanziano l’industria delle armi con i soldi dei cittadini che hanno un conto corrente presso uno di questi istituti

Ai primi posti vi sono le filiali italiane di due banche straniere Deutsche Bank e BNL-BNP Paribas seguite poi da Banca Nazionale del Lavoro, Barclays Bank, Credit Agricole e dalla banca italiana Unicredit.

Tra le altre banche coinvolte secondo l’elenco risalente al 2011 troviamo: Banco di Brescia, Cassa di Risparmio della Spezia, Banca Popolare Commercio e Industria, Banca Popolare Commercio e Industria, Banco di San Giorgio, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio e altre ancora.

Se vuoi rimanere informato sull’argomento e visionare l’elenco aggiornato delle banche armate consulta il sito www.banchearmate.it dove troverai altro materiale informativo spiegato e commentato da esperti del settore.

Foto © Paul Fleet - Fotolia.com

Tipsby Dea

Primato europeo

L’Unione Europea con i suoi 39,6 miliardi di dollari ricopre più del 32,3% del commercio mondiale di armamenti.