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Come non diventare vittima dello shopping

Gli psicologi parlano dello shopping compulsivo come una tossicodipendenza senza droga. Ecco come non diventare vittima degli acquisti

Gli psicologi parlano dello shopping compulsivo come una tossicodipendenza senza droga. Ecco come non diventare vittima degli acquisti

Sono molte le donne che ricorrono agli acquisti per migliorare il proprio umore; una tendenza che è in aumento anche negli uomini. Ma quando gli acquisti diventano compulsivi? Come non diventare vittima dello shopping? Ecco qualche consiglio.


E’ stato dimostrato che lo shopping provoca una risposta positiva nell’organismo contro stress e situazioni difficili.

A volte la piacevole sensazione di uscire da un negozio con un nuovo acquisto rischia di diventare un comportamento patologico. Ricordate la protagonista del film I Love Shopping tratto dal libro di Sophie Kinsella? Ecco come non diventare una shopalcholic.

Gli psicologi parlano dello shopping compulsivo come di una tossicodipendenza senza droga:
l’impulso a comprare diventa una dipendenza tale da fare riempire gli armadi di vestiti che nemmeno si indosseranno mai. Le persone che soffrono di questa dipendenza cercano negli acquisti una consolazione a un momento di malessere interiore o alla depressione.


Il bisogno di fare acquisti ripetuti si configura come una vera ossessione.
La diffusione di siti di shopping on line ha moltiplicato i casi di dipendenza da shopping.


Secondo gli studiosi, lo shopping diventa compulsivo se si superano le 15 visite in negozi al mese ma va valutato anche l’entità dell’acquisto.
Gli attacchi di shopping hanno durata di circa sette ore.
Le conseguenze dello shopping compulsivo sono altrettanto serie:

  • problemi finanziari che possono portare a prestiti a catena e quindi ad un indebitamento eccessivo
  • dopo l’acquisto e il relativo “momento di estasi” sono frequenti sensi di colpa e vergogna

Ecco come non diventare vittima dello shopping:

  • Le carte di credito e il bancomat oggi sostituiscono le vecchie banconote e diventa difficile capire subito quanto si spende. Meglio lasciare le “carte” a casa per avere un maggiore controllo sulle spese
  • In alternativa, uscire senza l’intero portafogli: si può tornare nel negozio  con i soldi solo quando si sarà capito se quel capo è davvero necessario
  • Non dimenticare di controllare l’estratto conto. Serve ad  avere una visione più chiara della propria situazione finanziaria
  • Prima dell’acquisto può essere utile farsi delle domande su quello che stiamo comprando: ci serve davvero? Non si ha qualcosa di simile a casa? Ci sono altre spese che hanno la precedenza?
  • Inventario.  E’ utile aprire gli armadi e i cassetti del beauty per capire quello che già si ha. Basta un pomeriggio.
  • Diario. Può aiutare scrivere e appuntare ogni acquisto per capire se si è fatto acquisti inutili e chiedersi perché.
  • Se queste piccole abitudini non bastano a risolvere il problema,meglio affidarsi ad uno psicoterapeuta  o ad una delle associazioni dedicate a questo disturbo.  L’importante è non provare vergogna perché molte altre persone soffrono dello stesso problema. Si stima, infatti, che circa l’8% degli italiani è dipendente da shopping.


Foto tratta dal film "Confessions of a shopaholic" con Isla Fisher