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Cosa significa shemale?

Una donna trans viene a volte chiamata shemale, solo che non si tratta purtroppo di un termine neutro e sinonimico: ecco perché è bene conoscerlo e imparare a usarlo.

Una donna trans viene a volte chiamata shemale, solo che non si tratta purtroppo di un termine neutro e sinonimico: ecco perché è bene conoscerlo e imparare a usarlo.

Negli ultimi anni, le campagne di sensibilizzazione ed educazione all’utilizzo corretto di determinati termini ed espressioni si sono fatte sempre più sentire. Per alcuni è diventata una questione di principio combattere queste battaglie, per altri un eccesso che si può semplicemente ignorare.

Eppure, non possiamo trattare tutto quello che ci passa davanti con la stessa indifferenza di quando vediamo che qualcuno non pulisce le deiezioni del proprio cane. La passività non è mai stata la base del progresso, tantomeno fingere che un problema non esista, voltandosi direttamente dall’altra parte.

Oggi vogliamo parlare di cosa significhi la parola shemale e di come potrebbe essere utilizzata al meglio:

  • smettendo di attribuirle una connotazione negativa;
  • scegliendo dei termini sinonimici al suo posto.

In poche parole, è un po’ come quando ti spiegano che pisciare e urinare indicano la stessa azione, ma che in molti contesti sarebbe più adeguato usare il secondo verbo invece del primo.

Shemale: significato

La parola shemale viene utilizzata per indicare una donna transgender. Il significato che le è stato attribuito non consente di poterla usare come un qualunque sinonimo di donna trans.

Si caratterizza, infatti, per un tono ingiurioso nei confronti di chi viene definito in questo modo, poiché implica che:

  • le donne trans siano uomini;
  • si lavori come sex worker (commettendo il duplice errore di mettere in croce anche chi lo fa). 

In generale, si tratta di una parola ampiamente utilizzata nell’industria nel porno. Sono comunque presenti occorrenze in altri ambiti. Alcuni psicologici l’hanno utilizzata per indicare una donna transgender che non ha mai effettuato un intervento per modificare il sesso biologico.

Alcuni biologici, invece, hanno adoperato la parola shemale per indicare degli animali maschi con comportamenti e tratti tipici delle femmine, come la presenza di feromoni femminili.

La differenza tra trans, shemale e ladyboy

Donna trans (o donna transessuale) è senza dubbio il termine migliore per riferirsi a una persona la cui identità di genere non coincide con il sesso biologico, quindi che non si riconosce nei genitali che ha ricevuto in dono alla nascita - come le persone cisgender invece fanno.

Ladyboy, invece, è un termine molto in voga, soprattutto da quando la Thailandia è diventata una località turistica mainstream. Non è altro che la traduzione inglese di Kathoey, la parola che in thailandese indica le donne trans.

Shemale come categoria porno

Shemale, presente anche nelle forme she-male, she-man o he-she, viene principalmente utilizzata nell’industria pornografica per descrivere le donne trans. Gran parte della comunità transgender lo considera comunque un termine offensivo e degradante.

Tra le definizioni che le sono state date negli anni, troviamo anche quella di Jennifer Anne Stevens, che nel suo libro From Masculine To Feminine And All points In Between parla delle shemale come gay transgenderist, ovvero uomini gay che vivono come se fossero delle donne.

L’Oxford English Dictionary, invece, ci propone questa deinizione: uomo passivo omosessuale o trasvestito.

Ci sono comunque alcune culture in cui l’uso di shemale non si carica di queste accezioni negative e nelle quali shemale è davvero un sinonimo di donna trans. Purtroppo, non è proprio il caso del mondo occidentale.

Perché non usare questa parola quando ci si rivolge a transessuali

Vorrei concludere questo articolo citando le parole di una fumettista che stimo molto, anche se la conosco solo attraverso i social e le parole dei suoi post: Josephine Yole Signorelli, aka fumettibrutti. Penso che siano il modo migliore per iniziare a parlare (e pensare) meglio. 

Negli ultimi anni, precisamente dal coming out come donna transgender, ho imparato sul web tantissimi termini per offendermi.

Li ho imparati dai commenti di certe persone che dicono di battersi per i diritti delle donne e poi non credono che le donne transgender lo siano.

Ho imparato di nuovo a vergognarmi e a offendere i miei genitali, la mia bisessualità, la mia faccia (mi dicono "uomo con woman face") e i miei desideri.

Il discorso per loro è sempre quello: ci devi nascere. Bene, ho una notizia per coloro che vorrebbero farmi sentire in difetto: Io ci sono nata. Donna transgender.

E prima o poi ci arriveremo a capire che non si tratta di una scelta, che è così e basta.